Rummo, pastificio rischia boicottaggio online dopo visita di Salvini - avvisatore.it
La visita di Matteo Salvini al pastificio Rummo, resa pubblica dal vicepremier sui suoi profili social, si è rivelata un boomerang per il politico e per l’azienda beneventana. Da alcuni giorni, infatti, i profili social dell’azienda sono stati presi di mira da critiche molto accese, con l’hashtag #boicottaRummo.
Questa situazione rappresenta un duro colpo per l’azienda campana, che solo pochi anni fa aveva ricevuto un grande sostegno popolare grazie alla visibilità ottenuta sui social dopo l’alluvione disastrosa che l’aveva colpita nel 2015. In quel periodo, era stata lanciata una petizione su change.org per incoraggiare le scuole ad acquistare i prodotti del pastificio e sostenere l’impresa in difficoltà. Tuttavia, otto anni dopo, sembra che il clima sia cambiato e gli utenti si mostrano ora indignati, contestando all’azienda di aver dato spazio “promozionale” al politico leghista, che in passato non è stato tenero nei confronti del Mezzogiorno.
La reazione negativa degli utenti sui social ha sorpreso anche il patron dell’azienda, Cosimo Rummo, che ha commentato la situazione dicendo: “È una vicenda che si commenta da sola e voglio chiuderla qua. Non sono abituato a chiedere la tessera di partito a nessuno quando entra a casa mia. Le aziende hanno un valore sociale e la mia impresa lavora in tutto il mondo”. Rummo ha aggiunto che non ha nulla da temere perché le persone capiscono bene la situazione e continueranno a comprare la pasta del suo pastificio. Ha anche ricordato con emozione il sostegno e l’affetto ricevuti da migliaia di italiani, da Nord a Sud, durante l’alluvione del 2015, quando le persone si sono mobilitate sui social per aiutare l’azienda a riprendersi.
Il pastificio Rummo, fondato nel 1846 da Antonio Rummo, ha affrontato uno dei momenti più difficili della sua storia nel 2015, quando è stato colpito dall’alluvione che ha devastato parte del Sannio. Grazie alla mobilitazione dei dipendenti e al supporto ricevuto attraverso i social, l’azienda è riuscita a superare quella situazione drammatica. I dipendenti hanno lavorato duramente per rimuovere il fango e far ripartire la produzione, mentre il sostegno è arrivato anche dal mondo dello spettacolo e dalle istituzioni.
Nonostante le polemiche attuali, l’azienda si dice fiduciosa che il boicottaggio sui social non avrà un impatto significativo sulle vendite. Resta da vedere come evolverà la situazione e se l’azienda riuscirà a mantenere la sua reputazione e il sostegno dei consumatori.
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