San Michele Salentino, storia di democrazia al femminile: tutti i seggi presieduti da donne - Occhioche.it
Nel cuore della Puglia, in un piccolo comune della provincia di Brindisi, si sta scrivendo una pagina di storia della democrazia tutta al femminile. San Michele Salentino, con i suoi 6.200 abitanti, ha infatti deciso di affidare la guida di tutti i sei seggi elettorali allestiti per le Europee a figure femminili, dando vita a un esempio di partecipazione e inclusione che fa ben sperare per il futuro.
San Michele Salentino, piccolo comune della provincia di Brindisi, ha deciso di fare la storia, affidando la guida di tutti i sei seggi elettorali allestiti per le Europee a figure femminili. Una scelta che rappresenta un segnale forte di inclusione e partecipazione, e che fa ben sperare per il futuro della democrazia nel nostro paese.
Le donne al comando dei seggi sono tutte nominate dalla Corte di appello, e hanno un’età compresa tra i 40 e i 53 anni. La più giovane è Romina Cassano, 40 anni, mentre la più grande è Marina Cavallo, 53 anni. Le altre presidenti sono Antonella Torroni di 46 anni, Antonia Bruna di 50, Anita Rospi e Adriana Santoro entrambe 42enni.
Ma non è tutto: c’è anche una sezione completamente rosa, la numero due, dove oltre a presidente e segretaria, anche gli scrutatori sono donne. Una scelta che dimostra come la partecipazione femminile alla vita democratica del paese sia sempre più importante e significativa.
San Michele Salentino ha deciso di fare la differenza, affidando la guida di tutti i seggi elettorali alle donne. Una scelta coraggiosa e lungimirante, che rappresenta un esempio importante di democrazia al femminile.
La partecipazione delle donne alla vita democratica del paese è sempre più significativa, come dimostrano i dati sull’affluenza alle urne e sulla presenza femminile nei consigli comunali, regionali e nazionali. E San Michele Salentino ha deciso di fare la sua parte, contribuendo a questo processo di inclusione e partecipazione.
Ma non si tratta solo di una questione di genere: affidare la guida dei seggi a figure femminili significa anche valorizzare le competenze e le capacità delle donne, riconoscendo loro il ruolo che meritano nella società e nella politica. Una scelta che fa onore a San Michele Salentino, e che dovrebbe essere presa come esempio da tutti i comuni italiani.
San Michele Salentino ha dimostrato che la democrazia può essere anche rosa, e che le donne possono essere protagoniste attive e consapevoli della vita democratica del paese. Una lezione importante, che ci auguriamo possa essere appresa e messa in pratica da tutti i cittadini e le istituzioni del nostro paese.
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