Scontro tra sogni e burocrazia: la difficile storia della pizzeria I Quintili a Roma - Occhioche.it
L’attività di ristorazione I Quintili, situata in Via San Biagio ai Platani nei pressi di Due Leoni, Roma, ha vissuto un’odissea imprenditoriale che riflette le complessità e le difficoltà del panorama commerciale romano. Il locale, il cui destino è segnato da una scritta rossa “Chiuso temporaneamente” sulla sua pagina Google, ha visto un percorso di successo infrangersi contro rigidità burocratiche e sfide legate all’affitto.
Marco Quintili, pizzaiolo casertano, inizia la sua avventura nel 2017 con l’apertura della sua prima pizzeria I Quintili. Il locale, distinto per l’ambiente accogliente e per l’attenzione nella preparazione della pizza napoletana, diventa rapidamente un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina. L’ubicazione, tra Tor Bella Monaca e la zona Due Leoni, si dimostra strategica, attirando l’attenzione dei residenti e dei visitatori grazie anche a un servizio di alta qualità e a un’offerta gastronomica diversificata.
Tuttavia, la strada verso il successo non si dimostra priva di ostacoli. Dopo una rapida ascesa, la pizzeria chiude nel 2022 a causa di questioni legate al contratto d’affitto. Quintili, che nel frattempo ha aperto altre pizzerie in diverse zone di Roma, si trova di fronte a una situazione complessa: l’immobile è di proprietà dell’Ater, l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica. L’evidente mancanza di chiarezza riguardo alla situazione del contratto e la notizia di un presunto debito accumulato dal precedente assegnatario portano all’intervento dell’Ater, che comunica a Quintili la sua condizione di “occupante abusivo”.
La comunicazione da parte dell’Ater segna un punto di non ritorno per la pizzeria. Marco Quintili racconta di aver ricevuto richieste di saldare debiti per interi anni di occupazione, nonostante la sua buona fede nel subaffittare il locale. Di fronte alla minaccia di sfratto, decide di chiudere il locale autonomamente nel 2022. La mancanza di interlocutori da parte dell’Ater rende la situazione ancora più frustrante. Quintili riferisce di tentativi di comunicazione vani, con richieste di un nuovo contratto d’affitto rimaste senza risposta.
La recente uscita di un articolo che racconta la sua storia ha acceso una flebile speranza, portandolo a saldare i debiti accumulati e a sperare in una ripresa. Tuttavia, la risposta dell’Ater si limita a nuove notizie di sfratto, senza risolvere i problemi esistenti. La frustrazione di Quintili è palpabile: “Non so come sia possibile una cosa del genere,” afferma, esprimendo il suo disagio nel vedere sfumare sogni e investimenti dopo aver lavorato duramente per creare un’attività che non solo ha elevato la qualità dell’offerta gastronomica in zona, ma ha anche fornito lavoro a molti residenti.
Dopo aver dimostrato impegno e determinazione, Quintili aveva pensato a un rinascimento della sua pizzeria. Era prevista una completa ristrutturazione dell’immobile con l’obiettivo di rilanciarne l’immagine e dare vita a una nuova offerta gastronomica, promettendo un locale ancora più accogliente e innovativo. L’idea di introdurre anche una seconda cucina per preparazioni senza glutine avrebbe rappresentato una novità gradita, allineandosi alle crescenti esigenze di una clientela sempre più attenta a tematiche come intolleranze alimentari e scelte dietetiche.
Tuttavia, le recenti comunicazioni dall’Ater hanno bloccato questo progetto ambizioso. Senza un contratto formalmente riconosciuto, non è possibile avviare lavori di ristrutturazione, lasciando Quintili in un limbo frustrante. Le sue speranze di riaprire il locale a gennaio 2025, con l’intento di crearne uno che fosse “il più bello di tutta Roma,” sembrano ora inaridirsi, aggravando il malcontento di un imprenditore che, nonostante le avversità, desidera continuare a contribuire alla vita gastronomica della sua città.
La situazione della pizzeria I Quintili pone importanti interrogativi sulla gestione degli spazi commerciali da parte di enti pubblici come l’Ater. La speranza è che la storia di Marco Quintili possa servire da spunto per miglioramenti nei rapporti tra imprenditori e istituzioni, così da favorire la rinascita di progetti imprenditoriali che portino valore e sviluppo a realtà come quella di Roma.
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