Categories: Notize Roma

Scoperti 256 lavoratori ‘in nero’ nel Comasco in un anno

256 lavoratori “in nero” individuati in provincia di Como nel 2023

Le Fiamme Gialle della Guardia di Finanza di Como hanno portato alla luce un’ampia rete di lavoro sommerso nella provincia, individuando ben 256 lavoratori “in nero”. Attraverso 241 interventi su tutto il territorio provinciale, sono stati scoperti lavoratori non regolarmente assunti in 66 comuni, creando una situazione di sfruttamento lavorativo diffuso.

Nazionalità e settori coinvolti

La maggior parte dei lavoratori “in nero” individuati erano di nazionalità italiana (150), seguiti da egiziani (19), turchi (18), pakistani (9) e cinesi (7). Altri lavoratori provenivano da paesi come Albania, Argentina, Bangladesh, Brasile, Sri Lanka e Svizzera.

Il settore in cui è stata riscontrata la maggiore presenza di lavoro sommerso è quello della ristorazione, che include bar e pasticcerie, con un totale di 168 violazioni riscontrate.

Sanzioni e provvedimenti

Durante gli interventi, sono state elevate 160 sanzioni nei confronti dei datori di lavoro coinvolti. Inoltre, per 105 esercizi commerciali, è stato richiesto un provvedimento di sospensione dell’attività all’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Questo provvedimento è stato successivamente revocato dopo la regolarizzazione delle posizioni e il pagamento delle sanzioni. Si stima che più del 10% dei lavoratori coinvolti fosse impiegato senza la comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro.

Indagine sul caporalato nel settore della vigilanza privata

Oltre all’attività di individuazione dei lavoratori “in nero”, i militari della Guardia di Finanza di Como ricordano anche un’indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria su delega della Procura di Milano. Questa indagine si è concentrata sul fenomeno del caporalato nel settore della vigilanza privata, rivelando uno sfruttamento sistematico dei lavoratori con paghe orarie inferiori a 5,5 euro lordi l’ora. Due importanti società del settore sono state sottoposte a controllo giudiziario e hanno successivamente incrementato il salario del 38% a favore di 7.000 lavoratori.

Questi risultati dimostrano l’importanza di continuare a combattere il lavoro sommerso e lo sfruttamento lavorativo, garantendo la tutela dei diritti dei lavoratori e promuovendo una corretta regolarizzazione delle posizioni lavorative.

Redazione

Recent Posts

Ordine di Sant’Elena Imperatrice: nuovi Cavalieri e Dame nella solenne cerimonia a Roma

La missione ospitaliera dell’Ordine di Sant’Elena Imperatrice continua: nella Basilica di Santa Maria in Montesanto,…

10 ore ago

Meal prep: come organizzare i pasti e mangiare meglio (anche senza essere chef)

C'è una domanda che rimbalza nella testa di molti, ogni giorno: "Cosa mangio stasera?"Tra lavoro,…

1 settimana ago

Al Senato si è discusso di una giustizia più vicina alle vittime: diritti e riconoscimento al centro del convegno

Si è svolto nella maestosa Sala Koch del Senato della Repubblica il convegno intitolato “Una…

1 settimana ago

Emergenza Estate! I consigli dell’esperto Cristiano Russo per arrivare alle vacanze con capelli sani e luminosi

Con l’arrivo dell’estate, la voglia di leggerezza, sole e libertà si riflette anche nei capelli.…

1 settimana ago

“Emergenza e Rianimazione 2025”: successo straordinario per il congresso nazionale sull’area critica

Si è conclusa con grande successo presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), in Piazzale…

1 settimana ago

Migliore Studio Piercing a Roma: scopriamo il Tribal Tattoo Studio

Marco Manzo: Il Miglior Piercing Studio a Roma Tribal Tattoo Studio, di Marco Manzo, piercer…

2 settimane ago