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Sequestro Gdf: 600mila euro di quote sequestrate per evasione fiscale

Sequestro preventivo per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte

Un imprenditore triestino di 55 anni è stato oggetto di un sequestro preventivo per un valore di 600mila euro da parte dei finanzieri del Comando Provinciale di Trieste. L’uomo è indagato per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Trieste su richiesta del pm Matteo Tripani della Procura della Repubblica ed è stato confermato dal Tribunale del Riesame di Trieste.

Garantire il pagamento dei debiti tributari

La società coinvolta nell’indagine si occupa dell’organizzazione e della promozione di eventi sportivi. Tuttavia, i debiti tributari sono stati accumulati da un’altra società che operava nel settore dell’installazione di impianti elettrici ed è attualmente in liquidazione. Il sequestro preventivo è stato emesso al fine di garantire il pagamento dei debiti erariali e di evitare la dispersione dei beni immobili oggetto di due distinte vendite effettuate dalla società in liquidazione. Secondo il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste, queste vendite sembrano essere simulate o fraudolente. I beni in questione sono un capannone industriale del valore di 570mila euro e un posto auto e un posto moto del valore di circa 30mila euro.

La lotta contro l’evasione fiscale

Il sequestro preventivo delle quote societarie è un’azione che rientra nella lotta contro l’evasione fiscale. L’obiettivo è garantire il pagamento dei debiti tributari e impedire che i responsabili possano sottrarsi alle proprie responsabilità. Come sottolineato dal pm Matteo Tripani, “l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine è finalizzata a tutelare l’interesse pubblico e a garantire l’equità fiscale”. Questo tipo di provvedimenti rappresenta un deterrente per coloro che cercano di eludere il pagamento delle imposte, inviando un chiaro messaggio che l’evasione fiscale non sarà tollerata.

In conclusione, il sequestro preventivo delle quote societarie per un valore di 600mila euro rappresenta un importante passo nella lotta contro l’evasione fiscale. L’azione delle autorità giudiziarie e delle forze dell’ordine mira a garantire il pagamento dei debiti tributari e a impedire la dispersione dei beni immobili oggetto di vendite simulate o fraudolente. Questo provvedimento invia un messaggio chiaro che l’evasione fiscale non sarà tollerata e che coloro che cercano di sottrarsi alle proprie responsabilità saranno perseguiti.

Redazione

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