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Situazione carceraria in Italia: oltre 61.000 detenuti e sovraffollamento al 130%

La condizione dei penitenziari italiani è nuovamente al centro dell’attenzione, con dati recenti che evidenziano un alto livello di sovraffollamento e una carenza significativa di posti disponibili. Le informazioni, fornite dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale durante un’audizione al Senato, pongono in luce problematiche croniche dell’esecuzione della pena nel nostro Paese.

Lo stato attuale delle carceri italiane

Dati recenti sul sovraffollamento

Come risulta dall’audizione del Garante, al 31 luglio si contavano 61.140 detenuti in Italia, distribuiti tra 190 carceri e 17 istituti penali minorili . Questo numero è preoccupante, soprattutto considerando un’operatività prevista per un massimo di 46.982 posti. Il dato di sovraffollamento nazionale si attesta al 130,06%, ma alcune strutture, come il carcere di San Vittore, raggiungono punte elevate, fino al 231,15%. La drammatica situazione a San Vittore è aggravata dall’inagibilità di diverse aree detentive, con molte camere di pernottamento non utilizzabili e intere sezioni chiuse.

Carenza di posti disponibili

La differenza tra il numero di detenuti e le capacità operative consente di rilevare una mancanza di 4.262 posti. Questi dati evidenziano l’urgenza di un intervento per migliorare le strutture penitenziarie. Il Garante ha sottolineato che solo 150 istituti hanno un affollamento superiore ai limiti consentiti, e in ben 50 di essi il tasso di occupazione supera il 150%.

Analisi regionale del sovraffollamento

Disparità tra le regioni italiane

L’analisi regionale mostra una situazione disomogenea, con la quasi totalità delle regioni che superano gli standard di affollamento. In particolare, regioni come la Puglia , la Basilicata , la Lombardia , il Veneto e il Lazio manifestano indici di sovraffollamento preoccupanti. Questo sovraccarico è in gran parte attribuibile alla differenza tra la capienza regolamentare e i posti disponibili, rendendo necessarie azioni legislative mirate in tema di edilizia penitenziaria.

Le difficoltà logistiche nel trasferimento dei detenuti

La distribuzione omogenea della popolazione carceraria su tutto il territorio nazionale è giudicata impraticabile. La necessità di mantenere il contatto tra i detenuti e le loro famiglie ostacola i trasferimenti, specialmente verso regioni come la Sardegna, il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta, che presentano indici di affollamento decisamente più contenuti .

Detenuti stranieri: un’altra realtà

Presenza di detenuti stranieri

Un altro dato significativo riguarda il numero di detenuti stranieri nei penitenziari italiani, attualmente pari a 19.151, che costituiscono il 31,33% della popolazione carceraria totale. Tra questi, 2.787 sono cittadini di paesi membri dell’Unione Europea, mentre ben 16.364 provengono da paesi extracomunitari.

Implicazioni della presenza straniera nelle carceri

La rilevante percentuale di detenuti stranieri solleva questioni importanti riguardanti la gestione e le politiche penitenziarie, nonché la necessità di garantire diritti e tutele specifiche per questi individui. Con il crescente numero di stranieri detenuti, le istituzioni devono considerare gli aspetti culturali e legali che si intrecciano con la loro presenza all’interno delle carceri italiane.

Questa situazione complessa richiede un approccio integrato e una revisione delle politiche carcerarie, al fine di affrontare le criticità emerse e migliorare le condizioni di vita dei detenuti nel sistema penitenziario italiano.

Giordana Bellante

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