"Spari a Capodanno: Testimonianza di un uomo che ha scambiato i colpi per petardi" - avvisatore.it
Una città tranquilla e sicura, un luogo “romantico, sereno” che sembrava immune dalla violenza. Ma oggi Praga è sotto choc dopo la sparatoria avvenuta all’università, un evento senza precedenti che ha colpito anche la comunità italiana che vive nella capitale ceca.
Luca, uno studente italo-ceco di 19 anni, si trovava sul tram che avrebbe dovuto attraversare il ponte e passare per la piazza dove è avvenuta la sparatoria. Ma il conducente del tram ha chiesto a tutti di scendere, perché non poteva proseguire. Luca ha quindi attraversato il ponte a piedi e si è trovato a soli 200 metri dal luogo dell’attacco. Ha sentito due o tre spari e mentre si allontanava ha udito un altro colpo. Inizialmente, non ha capito cosa stesse accadendo e ha pensato che fossero petardi natalizi.
Flavio Rosario Glauco Mela, docente di Storia dell’Arte italiana presso l’università, stava per attraversare il ponte per recarsi a lezione quando è stato avvisato dagli studenti della presenza della polizia che stava blindando l’area per paura di spari dalle finestre. Il professore si è subito preoccupato per i suoi studenti, in particolare per quelli cechi, slovacchi e italiani in Erasmus. Alcuni studenti sono stati trattenuti nell’ateneo per essere interrogati dalla polizia.
Massimo Bernacconi, un italiano che vive tra Bruxelles e Praga, ha vissuto da vicino la sparatoria. Abitando a soli 500 metri dal luogo dell’attacco, ha inizialmente ignorato le sirene e le auto della polizia, pensando che fosse qualcosa di normale nel centro storico. Tuttavia, quando ha ricevuto una telefonata dalla figlia che era bloccata nella scuola, ha capito la gravità della situazione. La sua famiglia si era trasferita a Praga in cerca di un luogo più tranquillo rispetto a Bruxelles, ma ora si trovano a riflettere sul perché sia successo e su come l’attentatore abbia potuto procurarsi un’arma in una città considerata sicura.
Questa sparatoria ha lasciato un segno indelebile sulla comunità italiana di Praga. Bernacconi parla di una comunità sconvolta e si chiede come sia possibile che un evento del genere possa accadere in una città dove si cammina di notte in sicurezza. Mela, invece, riflette sul fatto che l’attacco avrebbe potuto colpire anche i numerosi turisti che affollano la città in questo periodo dell’anno.
Nonostante lo shock, gli italiani di Praga sono determinati a non lasciarsi abbattere. Luca, ad esempio, ha dichiarato che continuerà ad andare all’università con lo stesso spirito. Bernacconi è sicuro che la sua famiglia resterà a Praga, perché considera la città molto più sicura rispetto a Bruxelles. La comunità italiana di Praga è forte e resiliente, e non permetterà che l’orrore dei proiettili prenda il sopravvento.
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