Spesa per carburanti: record in Sicilia e a Roma - avvisatore.it
Secondo un report della Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, le Regioni italiane che si sono distinte per una gestione virtuosa della spesa per carburanti, combustibili e lubrificanti nel 2022 sono la Toscana, l’Emilia-Romagna, la Campania e la Lombardia. Queste quattro Regioni hanno ottenuto il rating complessivo AAA. La Lombardia ha speso 221.582,80 euro, la Campania 163.257,44 euro, l’Emilia-Romagna 109.272,91 euro e la Toscana 96.520,08 euro per questa voce di costo.
Altre Regioni che hanno ottenuto un rating positivo per la spesa in questione sono la Calabria e il Lazio, che hanno ottenuto il rating AA, e la Puglia e il Veneto, che hanno ottenuto il rating A. Altre Regioni hanno ottenuto un rating intermedio, come la Basilicata e l’Umbria con il rating B, e l’Abruzzo e le Marche con il rating BBB. Alcune Regioni non sono state incluse nella classifica a causa della mancanza di dati.
La Sicilia è la Regione italiana che ha registrato la spesa più elevata per carburanti, combustibili e lubrificanti nel 2022, con un totale di 1.888.276,65 euro. Questo dato rappresenta un aumento rispetto agli anni precedenti. Altre Regioni con spese elevate per questa voce sono la Valle d’Aosta, la Sardegna, il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, la Puglia, il Lazio, la Lombardia e la Liguria.
Il Trentino Alto Adige è la Regione italiana con la spesa più bassa per carburanti, combustibili e lubrificanti nel 2022, con un totale di 18.638,79 euro. Altre Regioni con spese inferiori ai 200.000 euro per questa voce sono il Molise, la Calabria, la Toscana, la Basilicata, l’Emilia-Romagna, l’Abruzzo, l’Umbria, la Campania e le Marche.
Ventitre capoluoghi di provincia italiani hanno ottenuto il rating AAA per la gestione della spesa per carburanti, combustibili e lubrificanti. Questi capoluoghi di provincia si sono distinti per una gestione efficiente della spesa in questione. Alcuni esempi sono Isernia, Lodi, Vibo Valentia, Caltanissetta, Imperia, Teramo, Rovigo, Trapani, Massa, Cremona, Caserta, Barletta, Lecce, Catanzaro, Foggia, Terni, Piacenza, Andria, Reggio Emilia, Prato, Verona, Firenze e Bologna.
Altri capoluoghi di provincia hanno ottenuto un rating positivo, come Chieti, Pavia, Napoli, Forlì, Lecco, Avellino, Torino, Crotone, Novara, Como, Lucca, Matera, Savona, Frosinone, Benevento, Livorno, Parma, La Spezia, Varese, Monza, Bergamo, Asti, Modena, Agrigento e Pescara. Alcuni capoluoghi di provincia hanno ottenuto il rating A, come Palermo, Catania, Trieste, Grosseto, Milano, Mantova, Arezzo, Rimini, Taranto, Genova, Treviso, Pistoia, Cuneo, Roma, Alessandria, Ravenna, Bari, Cesena, Venezia, Gorizia, Brescia, Latina, Rieti, Padova e Ferrara.
I capoluoghi di provincia meno efficienti nella gestione della spesa per carburanti, combustibili e lubrificanti sono Viterbo, Ragusa, Biella, Belluno, L’Aquila e Sassari. Questi capoluoghi di provincia hanno ottenuto il rating C, il più basso nella classifica. Alcuni esempi di spese sostenute da questi
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