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Sport come terapia: proposta di legge per includere l’attività fisica nelle ricette mediche

La proposta di legge avanzata dalla senatrice Daniela Sbrollini di Italia Viva mira a riconoscere il valore terapeutico dell’attività sportiva, rendendola fiscalmente detraibile per le famiglie. Sottoscritto da tutti i partiti nella X Commissione del Senato, questo disegno di legge mira a incoraggiare l’esercizio fisico come strumento fondamentale per la salute pubblica, attraverso l’inclusione nella ricetta medica.

Lo sport come ‘farmaco’ per la salute pubblica

L’importanza dell’esercizio fisico

La senatrice Sbrollini sottolinea come l’attività sportiva rappresenti un elemento cruciale per la salute delle persone di tutte le età. Le evidenze scientifiche dimostrano che il movimento regolare contribuisce in modo significativo alla prevenzione di malattie croniche. Come affermato dalla senatrice, “lo sport è un farmaco che non ha controindicazioni”, una dichiarazione che punta a innescare una riflessione sulla responsabilità collettiva nell’incrementare i livelli di attività fisica.

Il disegno di legge propone che pediatri e medici di medicina generale possano inserire l’attività fisica nelle ricette mediche, favorendo così un approccio che considera l’esercizio non solo come un’attività ricreativa, ma come un intervento terapeutico reale. Questo potrebbe provocare un cambiamento culturale e comportamentale, incoraggiando la popolazione a partecipare in modo più attivo a programmi di salute fisica e fitness.

I dati sulla sedentarietà

Sbrollini fornisce un quadro allarmante della situazione attuale: secondo i dati dell’Eurobarometro, il 45% della popolazione dell’Unione Europea riporta di non praticare mai sport o attività fisica, e una su tre ha livelli insufficienti di attività. Questa inattività contribuisce notevolmente alla diffusione di malattie non trasmissibili, segnalando un chiaro bisogno di interventi mirati.

In questo contesto, la proposta di legge si propone non solo di incentivare l’attività fisica, ma anche di razionalizzare i costi legati all’inattività. Si stima che in Italia il costo dell’inattività fisica possa raggiungere i 1,3 miliardi di euro nei prossimi trent’anni, un dato di cui le istituzioni devono tenere conto in ottica di sostenibilità economica e sociale.

Impatto delle malattie croniche e costi della sanità

Le malattie non trasmissibili in Europa

Il rapporto congiunto dell’OMS e dell’OCSE, intitolato “Step up! Affrontare il peso dell’insufficiente attività fisica in Europa”, mette in evidenza come l’adozione di uno stile di vita attivo potrebbe prevenire 11,5 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili in Europa entro il 2050. In particolare, si prevede che circa 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari e 1 milione di casi di diabete di tipo 2 potrebbero essere evitati con un incremento dell’attività fisica.

Questo dato sottolinea quanto possa essere rilevante l’implementazione della proposta di legge. Non solo si tratta di migliorare la salute pubblica, ma si tratta anche di alleggerire il peso economico sul sistema sanitario, potenziando così le politiche di prevenzione in una fase in cui l’emergenza sanitaria è più che mai attuale.

La necessità di un cambiamento legislativo

Il disegno di legge proposto si colloca all’interno di una piattaforma di azioni che intendono mettere al centro della discussione politica e legislativa la promozione della salute attraverso l’esercizio fisico. Secondo la senatrice, “è necessario riconoscere il valore formativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva”, in modo da cambiare le priorità dell’agenda politica.

L’idea di prescrivere l’esercizio fisico come un vero e proprio farmaco rappresenta un fatto innovativo, mirato a differenziare l’approccio terapeutico della sanità. Questo potrebbe incoraggiare investimenti nella salute pubblica, promuovendo una cultura dell’attività fisica che possa giovare sia ai singoli cittadini che alla collettività.

Con l’auspicio che questa iniziativa legislativa possa portare a un cambiamento significativo nel panorama della salute pubblica, il focus rimane sull’importanza di lavorare insieme per un obiettivo comune: la salute al centro.

Giordana Bellante

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