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Stangata di settembre: famiglie italiane sotto pressione per il caro-scuola e i materiali scolastici

Settembre porta con sé l’inizio del nuovo anno scolastico e, di conseguenza, l’aumento delle spese per i materiali scolastici. Secondo le stime del Codacons, le famiglie italiane si preparano a una spesa significativa per soddisfare le esigenze educative dei loro figli. I rincari non riguardano solamente i libri, ma si estendono anche a prodotti di uso quotidiano come zaini e astucci, creando un carico economico non indifferente sui bilanci familiari.

L’analisi del caro-scuola secondo il Codacons

Rincari e analisi della spesa

Ogni anno, il Codacons fornisce un quadro dettagliato sui costi legati all’istruzione, proiettando le famiglie in una realtà di segnali di rincari. Le analisi evidenziano un incremento significativo dei prezzi sui beni di uso scolastico, determinato da diversi fattori. I più colpiti dalla stangata di settembre sono i beni di marca, ovvero quei prodotti che portano il logo di marchi noti, particolarmente richiesti da ragazzi e adolescenti.

Secondo i dati, i rincari per zaini e astucci “griffati” possono raggiungere percentuali fino al 15% rispetto ai valori dello scorso anno. Questa crescita è attribuibile non solo alla maggiore domanda, ma anche a fattori come l’aumento dei costi di produzione e distribuzione. Nei punti vendita, sia fisici che online, i genitori possono trovarsi a spendere oltre 200 euro per uno zaino di marca. È evidente che, oltre al settore scolastico, questa situazione influisce ulteriormente sulle finanze familiari.

Differenze tra prodotti di marca e non

D’altro canto, il Codacons sottolinea che i rincari sono meno sostanziali per i prodotti non legati a marchi. I materiali scolastici generici, che non hanno affiliazioni con cartoni animati o sportivi, presentano un aumento medio del 3%. Ciò si traduce in un’ulteriore divisione tra le scelte economiche e quelle più di tendenza, contribuendo a far crescere le disparità tra le famiglie che possono permettersi investimenti maggiori e quelle costrette a limitarsi a soluzioni più accessibili.

Nonostante i tentativi da parte delle famiglie di gestire e contenere le spese, la pressione economica rimane un fattore costante. Ad esempio, un astuccio completo di strumenti di scrittura e cancelleria può arrivare a costare fino a 60 euro, un’ulteriore voce che si somma a un budget scolastico già elevato. La variazione dei prezzi costringe molte famiglie a riconsiderare le proprie priorità in termini di acquisti.

Impatto sulle famiglie e strategie di contenimento

L’effetto sul bilancio familiare

Le spese scolastiche rappresentano una grossa fetta del bilancio familiare, specialmente per quelle famiglie con più di un figlio a scuola. Le cifre indicate dal Codacons pongono l’accento sul crescente divario tra i costi dell’istruzione e il potere d’acquisto degli italiani. Il rischio di un impoverimento della qualità dell’istruzione appare una preoccupazione sempre più attuale.

In questo contesto, la pianificazione dei budget diventa cruciale per le famiglie. Molti genitori iniziano a prepararsi per questa spesa già nei mesi estivi, cercando offerte e sconti su articoli scolastici, nella speranza di contrastare l’inevitabile impatto della stangata di settembre. L’educazione al consumo consapevole può giocare un ruolo importante nel calo delle spese inutili, incoraggiando le famiglie a fare scelte più oculate.

Soluzioni per ridurre le spese

Le famiglie possono adottare diverse strategie per contenere i costi. Acquisti in gruppo, scambi tra genitori e l’utilizzo di piattaforme online per il riuso possono risultare utili. Inoltre, negozi che offrono sconti per l’acquisto di materiale scolastico in grandi quantità possono permettere alle famiglie di risparmiare cifre significative.

Il fenomeno del caro-scuola è un tema che merita attenzione e azioni concrete, coinvolgendo non solo i genitori, ma anche le istituzioni e il sistema scolastico nel complesso. La ricerca di soluzioni sostenibili per garantire a tutti l’accesso a un’istruzione di qualità rimane una priorità fondamentale nel dibattito pubblico.

Giordana Bellante

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