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Studio europeo prevede 460mila vittime all’anno per caldo estremo entro il 2100

Il cambiamento climatico sta avendo conseguenze devastanti in tutto il mondo, e le ultime ricerche condotte dal Joint Research Centre della Commissione Europea offrono previsioni allarmanti: entro il 2100, si stima che oltre 28mila persone possano perdere la vita ogni anno in Italia a causa delle ondate di calore. L’analisi evidenzia un fenomeno che coinvolge l’intera Europa, con una proiezione totale di 460mila vittime annue, accentuando le disparità tra regioni ricche e povere.

Impatto del caldo e del freddo in Europa

Le statistiche attuali

Attualmente, gli effetti estremi del clima, sia caldi che freddi, causano circa 407.000 decessi ogni anno in Europa. Di questi, una grande maggioranza, pari a 363.500 decessi, è attribuibile a condizioni climatiche fredde, che colpiscono in particolare le nazioni dell’Est Europa. Le ondate di calore, che da sempre rappresentano un fenomeno meno comune, causano circa 43.700 morti all’anno. Tuttavia, le tendenze mostrano un cambiamento significativo: mentre il numero di morti per freddo è in leggera diminuzione, quello per caldo sta rapidamente crescendo, suggerendo un futuro in cui il caldo estremo avrà un impatto sempre maggiore.

La disparità tra le regioni

L’analisi mette in luce la crescente disparità tra le regioni europee. Le nazioni più ricche, grazie a infrastrutture migliori e sistemi di prevenzione, potrebbero mitigare gli effetti del caldo estremo più efficacemente rispetto a quelle meno sviluppate. Tuttavia, anche nei paesi più avanzati, come Italia, Francia, Spagna e Grecia, le proiezioni suggeriscono aumenti significativi nei decessi legati al caldo nei prossimi anni. Questa variabilità suggerisce una necessaria ristrutturazione delle politiche sanitarie e di emergenza, con l’obiettivo di proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione.

Italia, un caso studio allarmante

Proiezioni di aumento dei decessi

Per l’Italia, il quadro è particolarmente preoccupante. Le stime indicano che, in caso di un aumento della temperatura media globale di 3°C entro il 2100, il numero di decessi annuali causati dal caldo potrebbe schizzare dai 10.400 attuali a oltre 28.200. Questa crescita esponenziale è legata non solo all’aumento delle temperature, ma anche all’invecchiamento della popolazione, che rende gli anziani più vulnerabili alle ondate di calore.

Confronti con altri paesi europei

Anche altre nazioni mediterranee, come Grecia, Francia e Spagna, stanno affrontando una situazione simile. Le morti in Grecia potrebbero aumentare da 1.700 a oltre 4.700, in Francia da 3.000 a oltre 13.500 e in Spagna da 4.400 a 20.000. Questa crescente serie di eventi avversi impone una riflessione critica sulle misure di adattamento e sulla necessità di politiche più incisive per gestire il caldo estremo.

Il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature

Fenomeni estremi e loro frequenza

Gli scenari descritti sono ulteriormente avallati dalla crescente frequenza di temperature record in Europa, una tendenza accentuata dagli eventi climatici estremi. Il 2024 si profila come l’anno con la temperatura media globale più alta mai registrata. Eventi climatici come ondate di calore e alluvioni stanno diventando sempre più comuni, alimentando un ciclo di rischio crescente per la salute pubblica.

Risposta globale e locale

Le proiezioni indicano che le ondate di calore non solo minacciano la salute umana direttamente, ma hanno anche effetti indiretti su agricoltura, sicurezza alimentare e risorse idriche. In questo contesto, è essenziale che sia a livello locale che globale vengano adottate misure tempestive e concrete per rendere le comunità più resilienti agli effetti del cambiamento climatico. Le politiche sanitarie dovrebbero integrare strategie di prevenzione e assistenza per garantire un futuro più sicuro per le popolazioni più vulnerabili.

Giordana Bellante

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