Sviluppo del turismo archeologico a Paestum: un piano per rivalutare l’area culturale

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Sviluppo del turismo archeologico a Paestum: un piano per rivalutare l'area culturale - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 12 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

Il patrimonio archeologico di PAESTUM, famoso per le sue antiche rovine e la mozzarella di bufala, merita una promozione adeguata per attrarre visitatori e valorizzare la cultura locale. UGO PICARELLI, fondatore della Borsa Mediterranea del turismo archeologico, illustra le sue proposte per migliorare la situazione attuale e favorire il collegamento tra cultura e innovazione.

L’importanza della promozione dell’area archeologica

Il Brand mozzarella di bufala vs Parco archeologico

La Borsa Mediterranea del turismo archeologico di Paestum è stata istituita per creare una strategia di promozione dell’area archeologica, che risulta meno conosciuta rispetto al forte brand della mozzarella di bufala. Questo fenomeno rappresenta una disparità che può compromettere le potenzialità turistiche della regione. Picarelli sottolinea quindi l’urgenza di creare un’immagine coerente e attraente per il parco archeologico di Paestum, puntando a definire una sinergia con l’industria casearia locale.

La mozzarella di bufala ha conquistato visibilità nel panorama gastronomico, diventando un simbolo del territorio. Tuttavia, è fondamentale integrare questa attrazione con l’offerta culturale per garantire un flusso turistico costante. Scrivere percorsi che uniscano gastronomia e archeologia potrebbe quindi portare a un potenziale incremento di visitatori, favorendo non solo la conoscenza del patrimonio storico, ma anche il rispetto e la valorizzazione delle tradizioni culinarie locali.

Collaborazione con la Fondazione Magna Grecia

Picarelli sta attualmente lavorando per stabilire una collaborazione con la Fondazione Magna Grecia, che può rappresentare un importante alleato nella promozione dell’arte e delle tradizioni del sud Italia. Attraverso sinergie con altri siti archeologici, come Scolacium, Picarelli spera di instaurare un modello di sviluppo che vada oltre la semplice fruizione turistica. Le aree archeologiche, unite parallelamente a siti industriali come frantoi o aziende agricole, potrebbero diventare location strategiche per eventi e percorsi tematici, creando un’offerta ricca e diversificata.

Questa proposta non si limita solo al rafforzamento della promozione del patrimonio culturale, ma mira anche a stimolare l’economia locale, incrementando il numero di visitatori e creando opportunità di lavoro in settori diversi. Puntare su eventi turistici che celebrino sia l’archeologia che i prodotti tipici del territorio può arricchire l’esperienza turistica, rendendo il soggiorno unico e memorabile.

La necessità di investimenti nelle infrastrutture

Infrastrutture per il turismo culturale

Un aspetto fondamentale per il successo delle iniziative di sviluppo del turismo archeologico sta nel miglioramento delle infrastrutture, in particolare delle vie di comunicazione. Picarelli evidenzia la necessità di potenziare le stazioni di treni regionali e promuovere un sistema di intermodalità tra i trasporti, affinché i turisti possano raggiungere più facilmente le diverse attrazioni.

Un miglioramento dei servizi infrastrutturali, come la creazione di percorsi facilmente accessibili e segnalati, è indispensabile per incentivare l’afflusso di visitatori. Inoltre, una rete di collegamenti ben sviluppata può facilitare l’accesso ai servizi vitali per i turisti e per coloro che lavorano nel settore della cultura. Investire in infrastrutture è quindi un passo necessario per supportare il patrimonio culturale e per far conoscere più a fondo le ricchezze storiche e artistiche della regione.

Formazione e occupazione nei musei

Un altro tema fondamentale che emerge dalle parole di Picarelli è l’importanza di un’istruzione tecnica dedicata al turismo e alla valorizzazione dei beni culturali. Suggerisce l’emulazione del modello tedesco dell’istruzione tecnica superiore, per offrire ai giovani che non intendono intraprendere un percorso universitario un’alternativa formativa valida.

Investire nella formazione di figure professionali che possano operare nei musei e nelle aree archeologiche è cruciale per far fronte alla carenza di personale che attualmente affligge diversi istituti. Creare sbocchi lavorativi per i giovani in un settore in crescita come quello del turismo culturale non solo valorizza il patrimonio storico, ma contribuisce anche alla creazione di una comunità più consapevole e attenta alle proprie radici culturali.

Le iniziative proposte da Ugo Picarelli possono rappresentare un’inversione di rotta per il futuro turistico di Paestum, se solo si riuscirà a concretizzarle in progetti dal reale impatto per il territorio.

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