Ticket d'ingresso a Venezia: il primo giorno di sperimentazione tra controlli, code e opinioni contrastanti - Occhioche.it
Il primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia ha visto un’affluenza massiccia di persone al gazebo allestito per il pagamento o l’esenzione dal contributo di accesso alla città. Tra turisti, pendolari e giornalisti giunti da tutto il mondo, la confusione e la curiosità hanno regnato sovrane.
‘affluenza e i controlli
Sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza a Venezia il 25 aprile, ma solo 7mila di loro hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. La maggior parte degli accessi, infatti, è costituita da persone esenti dal pagamento della tassa, come i cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie. Tuttavia, anche queste persone devono registrarsi sulla piattaforma online. controlli sono serrati e portano ai “corridoi” per accedere al vicino ponte degli Scalzi o alla Lista di Spagna, passaggi obbligati per raggiungere San Marco, che oggi celebra la sua festa in qualità di Patrono di Venezia.
Le opinioni dei turisti
Nonostante l’imponenza della macchina organizzativa, i turisti non sembrano lamentarsi. Tuttavia, le opinioni sul ticket d’ingresso sono contrastanti. Tra i turisti italiani, ad esempio, una famiglia pugliese ospite di familiari in Veneto si lamenta del fatto di doversi registrare nonostante l’esenzione. Tuttavia, quando gli viene fatto notare che il ticket serve a contrastare l’overtourism, rispondono che “non è giusto neppure questo”. Al contrario, i turisti stranieri, soprattutto americani, francesi e spagnoli, sembrano approvare l’iniziativa. “Il problema lo abbiamo capito, l’Italia è fatta di città antiche” – dice una signora americana giunta da Firenze – “, non c’è nulla di male a pagare se poi si può visitare meglio la città. Unico problema il tempo che fugge in coda, se a Firenze ce lo avessero detto avremmo magari pagato in altro modo“.
La confusione regna sovrana
Non mancano momenti di confusione, come quello vissuto da un gruppo di ragazze di Vicenza. Esenti dal pagamento del ticket perché dirette a Pellestrina, un’isola di Venezia, non sanno se devono registrarsi o meno. Mentre cercano informazioni sui totem, vengono subito rapite da una tv per un’intervista, aumentando ulteriormente la confusione generale.
In questo primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia, quindi, si respira un’aria di novità, curiosità e, inevitabilmente, confusione. ‘obiettivo è quello di preservare la bellezza e l’integrità della città, ma la strada da percorrere sembra ancora lunga e piena di ostacoli.
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