Ultimo aggiornamento il 23 Maggio 2024 by Luisa Pizzardi
Una storia straziante si è consumata a bordo della nave da crociera Silver Whisper, dove un neonato di nome Tyler ha perso la vita in circostanze tutt’altro che chiare. La madre, una giovane donna di 28 anni originaria di Manila, nelle Filippine, si trova ora sotto accusa per omicidio volontario, pur avendo ribadito più volte di non aver mai desiderato la morte del suo bambino.
La nascita e la morte di Tyler
La vicenda ha inizio venerdì 17 maggio, quando la donna dà alla luce il piccolo Tyler a bordo della nave da crociera. Secondo quanto riportato dal suo avvocato difensore, Giovanni Di Meglio, la giovane madre era convinta di essere meno avanzata nella gravidanza e di poter gestire la situazione. Tuttavia, dopo la partenza da Salerno, le si presenta una situazione ben più complessa del previsto.
“Ha fatto quello che una persona come lei poteva fare, ovvero il miglior modo possibile,” ha dichiarato l’avvocato Di Meglio. Tuttavia, questi sforzi non sono stati sufficienti a salvare la vita del piccolo Tyler. La difesa esclude del tutto l’ipotesi di omicidio volontario, sostenendo che la madre si è presa cura del neonato fin dal primo momento, allattandolo, idratandolo e pulendolo quando necessario. Per mancanza di alternative, la donna avrebbe utilizzato degli assorbenti da donna per prendersi cura del bambino.
‘accusa di omicidio volontario
‘avvocato Di Meglio ha fornito ulteriori dettagli sulla vicenda, affermando che la madre avrebbe gettato la placenta nell’inceneritore della nave durante la notte. Tuttavia, secondo la difesa, questo gesto non sarebbe un indizio di volontà di disfarsi del bambino, poiché, in tal caso, avrebbe potuto approfittare del buio e della navigazione per farlo senza destare sospetti.
La morte del neonato, sempre secondo la ricostruzione dell’avvocato, sarebbe avvenuta a causa di un “comportamento negligente, certamente non per dolo”. La giovane madre avrebbe tenuto nascosta la gravidanza per timore di perdere il lavoro, il cui stipendio le permetteva di mantenere la sua famiglia di sei persone nelle Filippine.
Il ruolo delle colleghe
Oltre alla madre, sono sotto accusa altre due colleghe, anch’esse accusate di omicidio volontario. Tuttavia, queste ultime si sono avvalse della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio. La vicenda è ancora in fase di indagine e si attende di conoscere ulteriori dettagli su questa tragica storia.
“La difesa si impegnerà a dimostrare l’innocenza della mia assistita,” ha concluso l’avvocato Di Meglio, ribadendo la volontà di chiarire le circostanze che hanno portato alla morte del piccolo Tyler e di far luce sul ruolo delle altre persone coinvolte.