Tragedie in montagna: precipita sul Cervino l'alpinista piacentino Luca Bernini, morto l'esperto scalatore Tomas Franchini sulle Ande - Occhioche.it
La montagna, luogo di sfide e passioni, si trasforma in un teatro di tragedia per due appassionati alpinisti italiani, entrambi di 35 anni, che hanno perso la vita a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro.
Incidente fatale mentre scendeva con gli sci dalla parete est
La montagna può essere un’amante crudele, e lo ha dimostrato ancora una volta sulle sue vette innevate. Luca Bernini, istruttore del Club Alpino Italiano di Piacenza, ha perso la vita in un incidente di montagna sul Cervino, la celebre montagna delle Alpi Pennine al confine tra Italia e Svizzera.
Il dramma si è consumato mentre Bernini stava scendendo con gli sci lungo la parete est del Cervino, nota per le sue difficoltà tecniche e la sua pendenza. Probabilmente a causa di una scivolata, l’alpinista piacentino ha perso il controllo ed è precipitato nel vuoto.
Sul posto sono intervenuti i soccorritori di Air Zermatt, i quali hanno recuperato il corpo senza vita dell’istruttore. Le indagini sull’accaduto sono state affidate alla Police cantonale di Sion, competente per il territorio in cui si è verificato l’incidente.
Luca Bernini aveva 35 anni e una grande passione per la montagna. Istruttore del Club Alpino Italiano di Piacenza, era un punto di riferimento per tutti gli appassionati di alpinismo e arrampicata della zona, che lo ricordano con affetto e stima.
Trovato il corpo dell’alpinista che stava scalando la cima Cashan
Dalle Alpi alle Ande, un’altra montagna ha mietuto una vittima italiana. Tomas Franchini, alpinista trentino di 35 anni, è stato trovato morto sulle Ande, dove risultava disperso da domenica mattina.
Franchini stava scalando la cima Cashan, sulla cordigliera delle Ande, nel nord del Perù, assieme ad un altro alpinista cileno. Il corpo dell’alpinista trentino è stato ritrovato nella notte, portando alla tragica conclusione le ricerche che lo cercavano da giorni.
Tomas Franchini era un alpinista esperto e appassionato, con numerose imprese alle spalle. Nel 2017 aveva scalato il Monte Edgar, nella regione del Sichuan in Cina, e aveva ottenuto due candidature al prestigioso Piolet d’Or, il premio internazionale dedicato all’alpinismo.
Inoltre, Franchini aveva vinto due volte il premio “Paolo Consiglio” del Club alpino accademico italiano: la prima nel 2014 per l’ascensione del Cerro Rincon e la seconda nel 2017 per la spedizione “Kishtwar Shivling 2016”, nel Kashmir indiano.
Il fratello Silvestro ha ricordato Tomas con parole commosse: “Hai vissuto poco, ma hai lasciato il segno. In montagna eri il migliore di tutti, con margine”.
La morte di Tomas Franchini ha sconvolto il mondo dell’alpinismo, che perde un atleta di grande talento e un uomo appassionato e generoso. La montagna, ancora una volta, ha dimostrato di non fare sconti a nessuno, nemmeno ai suoi figli più amati.
Due tragedie che si sommano e che lasciano un vuoto incolmabile nel cuore di familiari, amici e appassionati di montagna. La montagna, luogo di sfide e di passioni, può essere anche un teatro di dolore e di morte. Eppure, nonostante le sue insidie, continua ad esercitare un fascino irresistibile su tutti coloro che la amano e la rispettano.
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