Tragedie nel Mediterraneo: Aumentano i decessi e i dispersi, appello di UNHCR, OIM e UNICEF per un maggiore sostegno alle operazioni di soccorso - Occhioche.it
Le acque del Mediterraneo centrale continuano a essere teatro di drammatici naufragi, con un numero sempre crescente di vittime. Secondo le stime fornite da UNHCR , OIM e UNICEF , se i dati degli ultimi due incidenti venissero confermati, nel 2024 il numero dei morti e dei dispersi nel Mediterraneo centrale supererebbe quota 800. Ciò significherebbe una media di quasi 5 vite perse ogni giorno dall’inizio dell’anno.
Le tre organizzazioni internazionali hanno espresso il loro profondo cordoglio per le decine di vittime di questi due recenti naufragi, che hanno avuto luogo nel Mediterraneo. Questi ennesimi incidenti sono fonte di grande frustrazione per le organizzazioni, che da tempo lanciano appelli per potenziare le risorse e le capacità di ricerca e soccorso in mare, a sostegno della Guardia Costiera Italiana. Ogni naufragio rappresenta un fallimento collettivo, un segnale evidente dell’incapacità degli Stati di proteggere le persone più vulnerabili.
“A tre giorni dalla Giornata Mondiale del Rifugiato, durante la quale si commemora il dramma di 120 milioni di persone costrette a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni, questi nuovi incidenti in mare, che coinvolgono rifugiati e migranti, risultano quanto mai inaccettabili*,” sottolineano le organizzazioni.
“Oltre alla necessità urgente di un sostegno europeo alle operazioni di ricerca e soccorso…”
“…è fondamentale promuovere un più ampio accesso a percorsi sicuri e regolari nell’Unione Europea per le persone migranti e rifugiati”
Le organizzazioni internazionali ribadiscono con forza la necessità di un sostegno europeo alle operazioni di ricerca e soccorso, affinché tragedie come quelle recentemente avvenute non si ripetano più. Ma oltre a ciò, è essenziale promuovere un più ampio accesso a percorsi sicuri e regolari nell’Unione Europea per i migranti e i rifugiati, in modo che non siano costretti a rischiare la vita in mare.
In questo contesto, l’Unione Europea gioca un ruolo chiave. È necessario che i paesi membri rafforzino la cooperazione e la solidarietà reciproca, al fine di garantire una risposta efficace e umana a questa crisi umanitaria. Ciò include il potenziamento delle operazioni di ricerca e soccorso, così come la creazione di canali legali e sicuri per la migrazione e la richiesta di asilo.
Inoltre, è cruciale affrontare le cause profonde della migrazione forzata, come i conflitti, le persecuzioni, la povertà e i cambiamenti climatici. Ciò richiede un impegno a lungo termine per la promozione della pace, dello sviluppo sostenibile e del rispetto dei diritti umani a livello globale.
Infine, è importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questa problematica, promuovendo una narrazione basata sui fatti e sul rispetto dei diritti umani. In questo modo, si può contribuire a creare un clima di accoglienza e di solidarietà verso i migranti e i rifugiati, riconoscendo il loro contributo alle società di accoglienza e la loro umanità.
“…affinché non siano costretti a rischiare la vita in mare”
‘appello di UNHCR, OIM e UNICEF non è solo un grido di allarme, ma anche un invito all’azione. È necessario che tutti gli attori coinvolti, dai governi alle organizzazioni internazionali, dalle società civili ai singoli individui, si uniscano per affrontare questa crisi umanitaria. Solo attraverso uno sforzo collettivo e coordinato è possibile prevenire altre tragedie in mare e garantire la protezione e la dignità di tutti i migranti e i rifugiati.
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