Tragico omicidio in Gallura: Orafo ucciso brutalmente dal figlio - avvisatore.it
L’autopsia sul corpo di Giovanni Fresi, l’orafo di 58 anni di Arzachena ucciso dal figlio Michele, di 27 anni, ha rivelato che la causa della morte è stata un’emorragia cerebrale. L’esame autoptico è stato condotto oggi presso l’istituto di Medicina legale di Sassari dal dottor Salvatore Lorenzoni, su incarico della Procura di Tempio Pausania.
Durante l’autopsia non erano presenti i periti di parte nominati dalla difesa dell’indagato, rappresentato dall’avvocato Pier Franco Tirotto, né dall’avvocato di parte civile Massimo Schirò, che tutela la compagna della vittima, Anna Maria Cudoni.
“Abbiamo la massima fiducia nel lavoro della Procura di Tempio Pausania”, ha dichiarato Schirò. Nel frattempo, la Procura ha disposto un sopralluogo nell’abitazione di Michele Fresi, che si svolgerà la prossima settimana.
L’omicidio di Giovanni Fresi è avvenuto nella notte del 28 dicembre. Prima di uccidere il padre, Michele, sotto l’effetto di alcol e droghe, ha aggredito una ragazza di 24 anni con cui aveva trascorso la serata, rompendole la mascella. Successivamente, quando il padre ha cercato di calmarlo e riportarlo a casa, Michele lo ha colpito alla testa con una mazza di legno, in una via del centro storico.
Il 27enne, in uno stato di agitazione e sotto l’effetto di acidi e altre sostanze, ha anche attaccato due carabinieri che erano intervenuti per fermarlo e arrestarlo. Attualmente, Fresi è detenuto in carcere con l’accusa di omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
La Procura di Tempio Pausania sta continuando le indagini sull’omicidio di Giovanni Fresi. Nel frattempo, l’avvocato Pier Franco Tirotto rappresenta l’indagato, Michele Fresi, mentre l’avvocato Massimo Schirò tutela gli interessi della compagna della vittima, Anna Maria Cudoni.
Il sopralluogo nell’abitazione di Michele Fresi, disposto dalla Procura, si svolgerà la prossima settimana e potrebbe fornire ulteriori elementi per l’inchiesta in corso.
L’omicidio di Giovanni Fresi ha scosso la comunità di Arzachena e ha sollevato interrogativi sulla gestione dei problemi legati all’abuso di alcol e droghe. La vicenda continua ad essere seguita con attenzione dalle autorità competenti e dalla popolazione locale.
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