Trattori in marcia verso Roma, polizia evita blocco a Orte - avvisatore.it
La protesta degli agricoltori italiani continua a farsi sentire in tutto il paese, con momenti di tensione e manifestazioni che coinvolgono diverse città. Oggi, oltre cento mezzi agricoli hanno invaso il piazzale davanti al casello autostradale di Orte, in provincia di Viterbo, cercando di bloccare il traffico con enormi balle di fieno. Tuttavia, la polizia è riuscita a sventare il tentativo, formando un massiccio cordone di forze dell’ordine. Altri gruppi di agricoltori si sono spinti fino a Formello, a nord di Roma, e a Valmontone.
La protesta non sembra destinata a placarsi, anzi. La prossima settimana, gli agricoltori si preparano a manifestare nella capitale stessa. Il leader del movimento, Danilo Calvani, ha dichiarato: “Siamo appena usciti dalla questura, la manifestazione si farà. Lunedì sera, dopo un altro incontro con la questura, comunicheremo la data. Non ci saranno blocchi, ma sicuramente disagi: ci aspettiamo migliaia di adesioni da tutta Italia”. Gli agricoltori sono preoccupati per le politiche green che ritengono dannose per il settore, impedendo loro di produrre ma senza fermare il libero mercato che porta la merce in Europa. Inoltre, molti agricoltori non si sentono più rappresentati dalla Coldiretti e chiedono un cambiamento nella classe dirigente.
La protesta si è estesa anche ad altre parti d’Italia. Oltre a Orte, dove la mobilitazione dura da 15 giorni, oggi si sono registrate manifestazioni in diverse città. Nel Sannio, 200 trattori si sono messi in marcia, ricevendo anche la solidarietà di molti automobilisti nonostante i disagi. Inoltre, si sono verificate manifestazioni a Orvieto, tra Melegnano e Milano, in Abruzzo e a San Severino Marche.
La protesta degli agricoltori non si limita all’Italia, ma coinvolge diversi paesi europei. Oggi, l’obiettivo principale è stato l’aeroporto di Francoforte, dove diverse centinaia di agricoltori hanno protestato con i loro trattori. Nonostante i forti disagi per il traffico, gli ingressi ai terminal non sono mai stati bloccati e la protesta è stata pacifica. La tassazione del carburante è uno dei principali temi di discussione.
La rivolta degli agricoltori europei ha trovato anche adepti in Svizzera, dove una trentina di contadini si sono uniti alla protesta a Ginevra. Inoltre, 30-40 mezzi agricoli si sono concentrati nel cantone di Basilea. L’obiettivo comune di queste mobilitazioni è chiedere una giusta retribuzione per il lavoro svolto dagli agricoltori. In particolare, si critica il margine di profitto della grande distribuzione, un tema che sta suscitando accesi dibattiti anche in Svizzera.
La protesta degli agricoltori ha avuto un impatto significativo anche in Belgio, dove i trattori hanno preso di mira la logistica della grande distribuzione. Gli agricoltori hanno ostruito lo scarico e il carico delle merci, mettendo in ginocchio gli approvvigionamenti e le scorte. Questa mobilitazione ha lasciato gli scaffali dei negozi sempre più vuoti e ha aperto uno scontro con i supermercati, che stanno chiedendo l’intervento della polizia per rimuovere i trattori.
La protesta si è estesa anche a Malta, dove gli agricoltori hanno manifestato a La Valletta. Una delegazione è stata ricevuta dal premier Robert Abela. La rivolta degli agricoltori europei continua a crescere, con mobilitazioni che si diffondono in diversi paesi e che mettono in luce le difficoltà e le richieste di un settore fondamentale per l’economia.
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