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Truffa da 200.000 euro ai danni di investitori inesperti: indagate nove persone

Un’inchiesta condotta dalla guardia di finanza di Bari ha portato all’indagine di nove persone, tra cui una promotrice finanziaria operante a Locorotondo, per una presunta truffa ai danni di investitori poco esperti. La truffa, del valore di 200.000 euro, sarebbe stata condotta attraverso il sistema noto come ‘schema Ponzi’.

La notifica degli avvisi di conclusione delle indagini

finanzieri della compagnia di Monopoli hanno notificato ai nove indagati gli avvisi di conclusione delle indagini. Oltre alla promotrice finanziaria, gli altri indagati operano sia in Italia che all’estero. La notifica degli avvisi di conclusione delle indagini rappresenta un passo importante nell’inchiesta, poiché segna la fine delle indagini preliminari e l’inizio della fase successiva, durante la quale gli indagati potranno prendere visione degli atti e preparare la loro difesa.

Il sistema ‘schema Ponzi’

Secondo quanto accertato dalle indagini, la truffa sarebbe stata condotta attraverso il sistema noto come ‘schema Ponzi’. Questo tipo di truffa prende il nome dal suo ideatore, Charles Ponzi, che negli anni ’20 del secolo scorso utilizzò questo schema per truffare numerosi investitori negli Stati Uniti. Lo schema Ponzi consiste nel promettere agli investitori elevati rendimenti in breve tempo, utilizzando i soldi degli investitori successivi per pagare i rendimenti agli investitori precedenti. In questo modo, i truffatori riescono a convincere sempre più persone a investire, attirate dalla prospettiva di guadagni facili e veloci. Tuttavia, quando gli investimenti non riescono a generare i rendimenti promessi, il sistema collassa e i truffatori spariscono con il denaro raccolto.

La promessa di facili guadagni

Nel caso in questione, la promotrice finanziaria, in concorso con gli altri indagati, avrebbe promosso l’offerta al pubblico di investimenti in prodotti finanziari, sia italiani che esteri, per conto di soggetti non abilitati. Queste offerte venivano proposte senza il prospetto informativo e le previste autorizzazioni, violando così le norme che regolano il settore finanziario. La promotrice avrebbe prospettato ai suoi clienti ingenti guadagni, oscillanti tra il 2% ed il 7% mensile, attirando così l’attenzione di numerosi investitori inesperti, desiderosi di ottenere facili guadagni.

Il capitale raccolto non restituito

Il capitale raccolto attraverso questa presunta truffa ammonta complessivamente a circa 200.000 euro. Tuttavia, secondo quanto emerso dalle indagini, questo denaro non sarebbe stato restituito agli investitori. Non è ancora chiaro come i soldi siano stati utilizzati dagli indagati, ma è probabile che siano stati utilizzati per finanziare le attività illecite del gruppo o per arricchire personalmente gli indagati.

‘importanza di investire con cautela

Questa presunta truffa mette in evidenza l’importanza di investire con cautela e di affidarsi solo a soggetti abilitati e regolamentati. Prima di investire il proprio denaro, è fondamentale informarsi accuratamente sulle caratteristiche dei prodotti finanziari offerti e sulle credenziali dei soggetti che li promuovono. Inoltre, è importante diffidare di promesse di guadagni facili e veloci, poiché spesso si tratta di truffe architettate per sottrarre denaro agli investitori più ingenui.

Le indagini proseguono

Al momento, le indagini proseguono per fare piena luce sulla presunta truffa e sul ruolo svolto da ciascuno degli indagati. Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire il flusso di denaro e per identificare eventuali altri soggetti coinvolti nella truffa. Nel frattempo, gli indagati dovranno preparare la loro difesa in vista della prossima udienza. La speranza è che questa inchiesta possa contribuire a contrastare il fenomeno delle truffe finanziarie, sempre più diffuso e dannoso per i risparmiatori.

Giordana Bellante

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