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Ucraina: Macron discute con Trump e Zelensky l’importanza di garanzie di sicurezza solide e affidabili

Il recente vertice informale tenutosi a Parigi ha visto la partecipazione di importanti leader europei, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron e la premier italiana Giorgia Meloni. In questo incontro, si è discusso della situazione in Ucraina e delle necessità di sicurezza che devono accompagnare un eventuale accordo di pace. Macron ha sottolineato l’importanza di garanzie di sicurezza forti e credibili per il popolo ucraino, evidenziando la necessità di una pace duratura.

Il vertice di Parigi e le dichiarazioni di Macron

Il 18 febbraio 2025, Emmanuel Macron ha convocato a Parigi i leader dell’Unione Europea e della NATO, tra cui il segretario generale Mark Rutte, per affrontare la questione della pace in Ucraina. Durante il vertice, Macron ha espresso chiaramente che la pace deve essere sostenuta da garanzie di sicurezza solide. “Abbiamo bisogno di una pace forte e duratura”, ha affermato il presidente francese, aggiungendo che la Russia deve interrompere la sua aggressione. Ha anche avvertito che senza tali garanzie, il rischio è che il cessate il fuoco possa fallire, come accaduto in passato con gli accordi di Minsk.

Macron ha avuto contatti telefonici con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, per discutere della situazione attuale. Ha ribadito che l’Ucraina merita di negoziare da una posizione di forza, piuttosto che di debolezza. La posizione di Macron è chiara: la pace deve rispettare l’indipendenza e la sovranità dell’Ucraina, accompagnata da forti garanzie di sicurezza.

Divisioni tra i leader europei

Nonostante l’intento di unire le forze europee, il vertice ha messo in luce le divisioni tra i vari Paesi. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in particolare, ha lasciato la riunione per primo, dichiarando che qualsiasi discussione sull’invio di peacekeeper in Ucraina è “completamente prematuro” e “altamente inappropriato”. Questa affermazione ha evidenziato le differenze di opinione tra i leader europei riguardo alla gestione della crisi ucraina.

Inoltre, i presidenti della Commissione Europea e del Consiglio Europeo, Ursula von der Leyen e Antonio Costa, hanno sottolineato che l’Ucraina deve essere supportata militarmente per poter negoziare con la Russia da una posizione di forza. Hanno affermato che l’obiettivo è raggiungere una pace che rispetti l’integrità territoriale dell’Ucraina, ma le divergenze tra i vari leader potrebbero complicare ulteriormente la situazione.

La posizione di Trump, che sembra intenzionato a trattare bilateralmente con Mosca, ha ulteriormente complicato il quadro, portando a una crescente preoccupazione tra i leader europei riguardo alla loro capacità di influenzare gli sviluppi in Ucraina. Le tensioni tra le varie nazioni europee potrebbero avere ripercussioni significative sulla stabilità della regione e sulla capacità di raggiungere un accordo di pace efficace.

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Francesca Monti

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