Ucraina: Summit UE sul difficile allargamento - I nodi da sciogliere - avvisatore.it
Si avvicina il Consiglio Europeo che discuterà dell’avvio dei colloqui di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. Il summit, convocato per giovedì e venerdì prossimi, si preannuncia “difficile” a causa di alcune questioni che potrebbero ostacolare i negoziati. Il primo ostacolo è rappresentato dal veto annunciato dall’Ungheria, che ha chiesto di non mettere il tema dell’Ucraina in agenda. Il premier ungherese Viktor Orban ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, sostenendo che l’assenza di consenso porterà al fallimento del vertice.
Un altro punto di disaccordo riguarda la revisione del Mff 2021-27, il quadro finanziario pluriennale dell’Unione Europea. La decisione sull’Ucraina è strettamente legata a questa revisione, poiché il principale motivo di dissenso riguarda gli aiuti finanziari a Kiev, che richiede 50 miliardi di euro. La Commissione Europea ha intenzione di sbloccare 10 miliardi di euro di fondi Ue destinati all’Ungheria, principalmente a causa delle riforme nella giustizia attuate da Budapest. Tuttavia, la tempistica di questa decisione fa pensare a un tentativo di “ammorbidire” il premier ungherese, che ha spesso un atteggiamento pragmatico e transattivo nei vertici europei.
Nonostante il cambio di governo in Polonia, con l’arrivo di Donald Tusk al posto di Mateusz Morawiecki, l’Ungheria potrebbe non essere isolata come si potrebbe pensare. Secondo fonti europee, sarà necessario valutare la dinamica del summit per capire se ci sarà un consenso tra i leader europei. Per quanto riguarda il premier slovacco Robert Fico, che non è ostile alla Russia, finora non ha messo in discussione il sostegno all’Ucraina da parte dell’Unione Europea.
Per l’avvio dei colloqui di adesione è necessaria l’unanimità dei 27 Stati membri, quindi un eventuale blocco da parte dell’Ungheria potrebbe ostacolare questo processo. Tuttavia, per quanto riguarda gli aiuti finanziari all’Ucraina, potrebbe essere possibile procedere con il sostegno di 26 Paesi. Come afferma una fonte europea, “dove c’è la volontà, c’è un modo” per andare avanti.
La bozza delle conclusioni del Consiglio Europeo prevede l’apertura dei negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldova, nonché lo status di candidato per la Georgia. Inoltre, si dichiara la disponibilità ad aprire i negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina una volta che saranno rispettati i criteri di membership. Tuttavia, un eventuale fallimento del summit sull’Ucraina potrebbe bloccare anche questi dossier.
Nonostante le difficoltà, è probabile che i 26 Paesi restanti ribadiranno il loro sostegno all’Ucraina, come hanno fatto fin dall’inizio dell’invasione russa. Durante il summit, verranno affrontati anche altri temi come le migrazioni, la sicurezza e la difesa, gli attacchi ibridi e l’agenda strategica dell’Unione Europea. Inoltre, i leader discuteranno della situazione in Medio Oriente, con una linea comune basata sulla condanna di Hamas e sul diritto di Israele a difendersi.
Non è ancora chiaro quanto durerà il summit, ma è probabile che si protrarrà per almeno due giorni, compresa la notte tra giovedì e venerdì. Come suggerisce un alto funzionario europeo, potrebbe richiedere più tempo del previsto a causa delle questioni complesse e della pressione per trovare una soluzione.
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