UE raggiunge un accordo unanime sul nuovo Patto di Stabilità - avvisatore.it
Dopo mesi di negoziati, i ministri delle Finanze dell’Unione Europea hanno finalmente raggiunto un accordo sulla riforma del Patto di Stabilità. L’accordo è stato raggiunto all’unanimità e prevede la disattivazione della clausola di salvaguardia a partire dal 2024. Il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato che l’Italia ha ottenuto molto da questo accordo, che è più realistico rispetto al precedente. Ha inoltre affermato che l’accordo è sostenibile per il Paese e mira a ridurre gradualmente il debito e a promuovere gli investimenti, in particolare quelli previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha definito l’accordo politico sul nuovo Patto di Stabilità e Crescita un compromesso di buonsenso tra i 27 Stati membri dell’UE. Secondo una nota di Palazzo Chigi, l’accordo prevede regole meno rigide e più realistiche rispetto a quelle attuali, evitando il rischio di tornare automaticamente ai parametri precedenti, che sarebbero stati insostenibili per molti Paesi. L’Italia e la Francia, in particolare, beneficeranno di queste nuove regole, che rappresentano un miglioramento rispetto alle condizioni attuali.
L’accordo raggiunto in Consiglio si basa sulla proposta della Commissione Europea, ma introduce alcune complicazioni. L’obiettivo di semplificare il quadro della governance economica non viene completamente raggiunto a causa delle diverse esigenze politiche dei singoli governi. Tuttavia, il commissario europeo Paolo Gentiloni ha sottolineato che l’accordo conserva il cuore della proposta originale, ovvero l’equilibrio tra stabilità finanziaria e riforme e investimenti. Gentiloni ha anche sottolineato che l’Europa ha bisogno di regole comuni e che questo compromesso rappresenta un passo nella giusta direzione.
In conclusione, l’accordo raggiunto sulla riforma del Patto di Stabilità rappresenta un importante passo avanti per l’Unione Europea. Le nuove regole sono meno rigide e più realistiche, consentendo ai Paesi membri di ridurre gradualmente il debito e di promuovere gli investimenti. L’Italia e la Francia beneficeranno in particolare di queste nuove regole, che rappresentano un miglioramento rispetto alle condizioni attuali. Tuttavia, resta da vedere se questo quadro di governance economica sarà sufficiente per far fronte alle sfide geopolitiche e alla transizione verde e digitale. Saranno necessari investimenti pubblici significativi e se le regole non li incoraggeranno, potrebbero non essere realizzati con conseguenze negative per l’UE nel suo insieme.
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