Vietate le manifestazioni pro Palestina: Sala prende una decisione controversa - avvisatore.it
Durante un incontro con gli studenti a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, in occasione del Giorno della Memoria, il sindaco Giuseppe Sala ha dichiarato che, a meno di nuove disposizioni dell’ultimo momento, le manifestazioni pro Palestina previste per domani saranno vietate. Il sindaco ha affermato: “Il prefetto mi ha detto che sono allineati con il ministro Piantedosi, quindi che salvo novità dell’ultimo momento le manifestazioni pro Palestina saranno vietate”. Sala ha anche aggiunto che per lui è difficile entrare in queste dinamiche e che non è solo una questione che riguarda Milano. Ha concluso dicendo che è insensato discutere o commentare una decisione del genere.
Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha inviato una circolare ai questori, invitandoli a considerare lo spostamento delle manifestazioni pro Palestina previste per il 27 gennaio, Giorno della Memoria. In particolare, si fa riferimento a Roma e Milano, sottolineando che le manifestazioni potrebbero ledere alcuni valori sanciti dalla legge, come la commemorazione della Shoah. Si chiede quindi di garantire la libertà di manifestazione, ma di valutare l’opportunità di spostare le manifestazioni ad un’altra data. Il capo della polizia, Vittorio Pisani, ha sottolineato che per le manifestazioni di sabato saranno adottate adeguate misure di prevenzione e sicurezza, considerando la persistente minaccia terroristica.
La comunità ebraica di Roma si è mostrata soddisfatta della decisione di vietare il corteo pro Palestina a Roma. Il presidente Victor Fadlun ha dichiarato: “Siamo contenti che siano state riconosciute le nostre ragioni. Ringraziamo le istituzioni, a cominciare dal ministro Piantedosi e tutte le articolazioni del ministero dell’Interno, per la sensibilità che hanno dimostrato. È stata una decisione giusta e di buon senso”. Nel frattempo, durante la chiusura dell’evento ‘Giornata della memoria 2024 per non dimenticare’ all’ateneo Roma Tre, due studentesse hanno preso la parola polemicamente, chiedendo perché il corteo del 27 gennaio dovrebbe essere un problema e sostenendo che quanto sta accadendo a Gaza è paragonabile a quanto avvenuto nel ghetto di Varsavia. Il presidente della comunità ebraica di Roma, Fadlum, ha risposto affermando che autorizzare un corteo antisemita che usa le parole di Primo Levi come arma contro di loro è un mondo capovolto. Ha sottolineato che gli ebrei non hanno paura e che non si nasconderanno più né resteranno in silenzio. Testimoni della Shoah hanno espresso preoccupazione per l’aumento dell’antisemitismo e hanno sottolineato la necessità che la politica e il mondo civile rassicurino la comunità ebraica.
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