Violenze e persecuzioni nella squadra italiana di tuffi: atleta rinviato a giudizio

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Violenze e persecuzioni nella squadra italiana di tuffi: atleta rinviato a giudizio - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 16 Giugno 2024 by Giordana Bellante

Contesto: Un’inchiesta della Procura della Federnuoto fa luce su un presunto rapporto ossessivo e violento all’interno della squadra italiana di tuffi, che ha portato al rinvio a giudizio di un atleta di spicco, Andreas Larsen, oro agli Europei nel 2022 e in procinto di andare alle Olimpiadi.

Atleta di tuffi rinviato a giudizio per violenze e persecuzioni

Andreas Larsen, atleta di punta della squadra italiana di tuffi, è stato rinviato a giudizio a marzo per atti persecutori ai danni di un’altra atleta della squadra azzurra. La notizia, riportata da Repubblica, arriva dopo l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura della Federnuoto, a seguito di una segnalazione della procura.

La vicenda, dai contorni inquietanti, vede protagonista una giovane tuffatrice, all’epoca dei fatti appena quindicenne, che avrebbe subito un rapporto oppressivo e violento da parte di Larsen, allora ventunenne. La prima udienza del processo è stata fissata per il 25 giugno.

Un rapporto violento e ossessivo

Andreas mi ha sbattuto la faccia sul volante, diceva che avevo guardato un altro tuffatore. Non era vero, quando l’avevo incrociato avevo abbassato lo sguardo temendo la sua reazione. Mi ero anche scusata. Niente, mi sono riparata con un braccio altrimenti mi avrebbe spaccato il naso”. Questo è solo uno dei tanti racconti della giovane tuffatrice, che descrive un clima di paura e violenza all’interno di una relazione durata appena quattro mesi.

La tuffatrice, oggi diciannovenne e residente nella capitale, ha denunciato anche pedinamenti e persecuzioni da parte di Larsen, anche dopo la fine della loro relazione. ‘atleta, tesserato con la Polizia e privato della pistola in dotazione, si è difeso durante l’interrogatorio, dichiarando di aver sempre voluto bene alla ragazza e di aver avuto solo incomprensioni con lei.

La Procura della Federnuoto ha chiesto gli atti d’inchiesta alla Procura di Roma, al fine di fare piena luce su una vicenda che rischia di gettare un’ombra sulla squadra italiana di tuffi e sul mondo dello sport in generale. La speranza è che la giustizia possa fare il suo corso e che episodi di violenza e persecuzione non trovino più spazio nello sport, ambiente che dovrebbe invece promuovere valori di rispetto e inclusione.

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