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Vivere a impatto zero con un bebè: i consigli dei genitori green

Come risparmiare e ridurre l’impatto ambientale del neonato in arrivo?

Un confronto tra famiglie sprecone e famiglie green

Secondo le ultime stime di Federconsumatori, il primo anno di vita di un bambino può costare ai genitori fino a circa 17.000 €, un valore più alto dell’8% rispetto a soli due anni fa. Ma quanto si può risparmiare e ridurre l’impatto ambientale del neonato in arrivo? Lisa Casali, scienziata ambientale e referente per l’Italia presso la Direzione Generale per l’Ambiente della Commissione Europea, ha affrontato questa tematica nel suo nuovo manuale ‘Genitori green e bambini felici. Manuale per vivere a impatto zero con un bebè (risparmiando)’.

Strategie pratiche per risparmiare e ridurre gli sprechi

Casali offre consigli pratici per i genitori che desiderano essere attenti al portafoglio e all’ambiente. Il primo passo è avere le idee chiare su cosa serve veramente e fare una lista di ciò che si intende acquistare. Evitare i negozi che vendono di tutto per il bebè è un altro consiglio importante. Inoltre, l’acquisto di prodotti usati può permettere di risparmiare dal 55% al 62% sulla spesa finale. Casali suggerisce anche di partecipare a gruppi di acquisti collettivi e di considerare lo shopping online, che può portare a risparmiare dal 29% al 34% delle spese.

Cosa serve veramente alla neomamma?

Per evitare gli sprechi, Casali consiglia di chiedersi cosa serve veramente alla neomamma per soddisfare i propri bisogni nei giorni successivi al parto. Oltre agli oggetti per il bebè, un aiuto per le faccende domestiche e per cucinare può essere molto utile. Casali sottolinea l’importanza di chiedere aiuto e di non pretendere di fare tutto da sole. Inoltre, consiglia di considerare l’assistenza psicologica, i corsi post parto e di sostegno all’allattamento offerti dalle strutture sanitarie. Casali elenca anche una serie di prodotti che si possono evitare di acquistare, come quelli per la sterilizzazione, sottolineando che l’igiene normale è sufficiente per la maggior parte degli oggetti usati per il bebè.

Ridurre l’impatto ambientale con il pre-svezzamento

L’allattamento al seno è la scelta più economica e a impatto ambientale zero. Casali spiega che tutte le neomamme possono farlo con il giusto supporto. Anche il pre-svezzamento può essere affrontato in modo sostenibile. Casali consiglia di evitare prodotti come omogeneizzati, pappe pronte e biscotti per bebè, così come accessori usa e getta come bavaglini e ciucci per frutta. Ridurre l’impatto ambientale significa anche ridurre la quantità di rifiuti prodotti.

In conclusione, risparmiare e ridurre l’impatto ambientale del neonato in arrivo è possibile. Basta fare scelte consapevoli, evitare gli sprechi e considerare l’acquisto di prodotti usati. Seguendo i consigli di Lisa Casali, i genitori possono vivere in modo sostenibile e risparmiare allo stesso tempo.

Redazione

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