Beatrice Quinta: il viaggio musicale verso l’autodeterminazione e l’emancipazione attraverso il suo EP d’esordio ‘Devota’

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Beatrice Quinta: il viaggio musicale verso l'autodeterminazione e l'emancipazione attraverso il suo EP d'esordio 'Devota' - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 11 Giugno 2024 by Francesca Monti

La cantante palermitana Beatrice Quinta, al secolo Beatrice Maria Visconti, ha recentemente pubblicato il suo EP d’esordio, intitolato “Devota”. Conosciuta dal grande pubblico per la sua partecipazione a ” Factor” nel 2022, dove si è classificata seconda, Beatrice ha messo tutta se stessa nella realizzazione di questo progetto, come ha rivelato in un’intervista a “Vanity Fair”.

“Devota”: un EP sincero ed emotivo

“Nel mio progetto volevo sincerità ed emotività – ha spiegato Beatrice – volevo mettere in luce le fragilità e mostrare una presa di coscienza delle cose spiacevoli che mi sono capitate. Il mio messaggio è sempre stato: ‘amati, sii libera’. Ma mi sono resa conto che non stavo raccontando tutta la storia: anche se ci si ama, succede di attraversare fasi in cui non ci si capisce, in cui si soccombe a schemi sociali e pregiudizi. Amarsi è un lavoro che non finisce mai, e io volevo raccontare anche il ‘dietro le quinte’.”

Tra le canzoni dell’EP, “Pelle” è sicuramente la più autobiografica. In questa traccia, Beatrice racconta di una storia d’amore che l’ha segnata e che solo dopo molto tempo ha iniziato a vedere con occhi diversi. “Per me è la più emotivamente destabilizzante – ha confidato – In alcune parti ho la voce rotta, che mi conferma che ho scritto qualcosa di sincero. Parla di una relazione per molti versi simile a molte altre, in cui ci si perde perché non si riesce a dare il giusto valore a sé stessi: due persone ferite fanno una relazione ferita.”

“Ho subito violenza senza rendermene conto”

Beatrice ha anche rivelato di aver subito episodi di abuso, che ha scoperto essere terribilmente comuni tra le donne che conosce, solo quando ha iniziato a confrontarsi con loro. “La violenza ha tante sfumature, e io l’ho subita da persone di cui mi fidavo. Senza rendermi conto che si trattasse di abuso”.

Per molto tempo, Beatrice non ne ha parlato per paura del giudizio degli altri e per evitare lo stigma. “Sapevo che a Palermo avrebbero liquidato certi episodi con qualche frase lapidaria, come: ‘A quella t*a sarà anche piaciuto’, o avrebbero detto che stavo mentendo – ha spiegato – È assurdo: ero più preoccupata di cosa avrebbero detto che di cosa ci fosse bisogno di dire. In un caso, per un bel po’ di tempo, ho taciuto solo per non rovinare la vita alla persona che era stata abusante con me. È davvero inquietante, ma al posto di smascherare il violento, mi chiedevo: ‘Come sono arrivata dentro quella stanza?'”.

” periodi difficili mi hanno guidato verso l’autodeterminazione e l’emancipazione”

La musica è stata una terapia per Beatrice, che ha trovato nella creazione di “Devota” un modo per raccontare la sua fragilità, ma anche la sua forza. “Il momento più bello è stato creare Devota, in cui racconto sì la mia fragilità, ma anche la mia forza – ha concluso – Anche i periodi difficili mi hanno guidato verso l’autodeterminazione e l’emancipazione”.

Durante la sua partecipazione a ” Factor”, Beatrice ha fatto parlare di sé per il mancato flirt con Rkomi, giudice in quell’edizione. Ma lei ha sempre mantenuto la sua posizione, scegliendo di essere seguita come artista e non come oggetto di interesse sentimentale. “Sento il bisogno, francamente, di essere seguita in quanto Beatrice e artista e non perché Rkomi mi vuole score o meno – ha dichiarato – Tutti avrebbero pensato che di puntata in puntata sarei passata solo perché avevo una”