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Benvenuti nella vita di **Marianna e Marco Morandi: l’ombra lunga di un mito e la ricerca della propria strada

Contesto: Crescere sotto i riflettori, figli di un cantante amato da milioni di persone, non è stato facile per Marianna e Marco Morandi, figli di Gianni Morandi e della sua prima moglie Laura Efrikian. In un’intervista al Corriere della Sera, i due fratelli hanno ripercorso la loro vita, tra infanzia, adolescenza e la ricerca della propria identità al di là del cognome pesante che portano.

‘infanzia e l’adolescenza: tra affetti, assenze e pressioni

Marianna e Marco Morandi, oggi rispettivamente 55 e 50 anni, sono cresciuti in una famiglia all’apparenza perfetta, ma con dinamiche complesse. genitori, all’epoca già molto famosi, sono stati la prima coppia di divorziati ad aver ottenuto l’affidamento congiunto a Roma. Un’infanzia e un’adolescenza non facili, in cui sono mancati momenti di leggerezza e presenza.

“Da piccoli ci mancavano cose banali come il gelato con papà, la pizza il sabato sera. Lui veniva sempre preso d’assalto. Forse solo a Monghidoro riuscivamo a mangiare un gelato insieme”, racconta Marco Morandi. “Non direi l’affetto, ma la presenza sì”, aggiunge la sorella.

La pressione di essere “i figli di” è stata forte sin da subito. “Il nostro problema è che non potevamo mai sbagliare, eravamo sempre con lo sguardo degli altri puntato addosso, da come ci vestivamo a come ci comportavamo”, spiega Marco.

Anche l’educazione ricevuta è stata rigida e all’antica, con sberle e severità. “Papà era severissimo. Mi ripeteva: se vuoi fare qualcosa, devi essere la numero 1. Vuoi cantare? Devi essere come Liza Minnelli. Vuoi fare l’attrice? Allora come Monica Vitti, racconta Marianna.

La ricerca della propria identità: tra arte, famiglia e il cognome Morandi

Nonostante le difficoltà, Marianna e Marco Morandi hanno cercato di costruire la propria strada, tra arte, famiglia e il pesante cognome che portano.

“Confermo, guardi qua: giro con le gocce di Xanax nella borsetta!”, dice Marianna, descrivendosi come una persona ansiogena. “Da mamma ho preso la svagatezza”, confessa invece Marco.

Entrambi hanno seguito la loro strada, tra alti e bassi. Marianna ha scelto di abbandonare la recitazione per dedicarsi alla famiglia, una decisione non condivisa dal padre. “E aveva ragione. Anche mia madre e mio fratello non erano d’accordo. Io però ho scelto, non ho rinunciato: volevo farlo”, spiega.

Marco, invece, ha dovuto fare i conti con il continuo paragone con il padre nel suo lavoro. “Per il mio lavoro, purtroppo, è stato un continuo paragone. Ma se devo fare un bilancio, siamo in pari. Partiamo comunque da un grande privilegio”, dice.

Oggi, i due fratelli portano in scena uno spettacolo teatrale, “Benvenuti a casa Morandi”, insieme al resto della loro numerosa famiglia. Un’occasione per raccontarsi, per fare i conti con il passato e per guardare al futuro con consapevolezza e coraggio.

Giordana Bellante

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