Confermate condanne per crollo palazzine nel terremoto di Amatrice - avvisatore.it
La Cassazione ha confermato le condanne per i crolli delle due palazzine ex Iacp (Ater) di piazza Sagnotti ad Amatrice, avvenuti durante il terremoto del 24 agosto 2016, che causò la morte di 19 persone. I giudici della quarta sezione penale hanno respinto o dichiarato inammissibili i ricorsi degli imputati e dei responsabili civili, Ater e Regione Lazio. In questo modo, viene confermata la sentenza della Corte di Appello di Roma che aveva condannato a 9 anni di reclusione Ottaviano Boni, all’epoca direttore tecnico dell’impresa costruttrice Sogeap, e a 5 anni Maurizio Scacchi, geometra della Regione Lazio-Genio Civile. Per la Regione Lazio, tuttavia, è stata esclusa la responsabilità civile solo per la posizione di Boni.
Secondo Massimo Moriconi, uno dei familiari delle vittime, “Hanno capito finalmente che non sono i terremoti che uccidono le persone, dopo 7 anni giustizia è stata fatta però i nostri cari purtroppo non torneranno più”. Questa decisione della Cassazione rappresenta un importante passo avanti per le vittime e i loro familiari, che hanno atteso a lungo per ottenere giustizia.
L’avvocato Wania Della Vigna, legale di parte civile, ha commentato: “Oggi i giudici della Cassazione hanno assicurato verità e giustizia alle vittime. Quella giustizia che parla di responsabilità umane per quanto accaduto nella notte del terremoto di Amatrice. Non fu il terremoto un ‘evento eccezionale’ a causare la morte di 19 persone, bensì ci furono delle concause umane”. L’avvocato ha inoltre sottolineato che i reati contestati vanno dal disastro colposo all’omicidio colposo e alle lesioni colpose. Con le condanne definitive degli imputati e dei responsabili civili, la Regione Lazio e Ater, si è finalmente raggiunta una conclusione in questo tragico caso.
La decisione della Cassazione di confermare le condanne per i crolli delle palazzine ad Amatrice rappresenta un importante passo avanti nella ricerca di giustizia per le vittime del terremoto. Dopo sette anni di attesa, i familiari delle 19 persone decedute possono finalmente vedere riconosciute le responsabilità umane legate a questa tragedia. Come ha sottolineato l’avvocato Della Vigna, “Non fu il terremoto un ‘evento eccezionale’ a causare la morte di 19 persone, bensì ci furono delle concause umane”. Questa decisione conferma che i reati commessi vanno dal disastro colposo all’omicidio colposo e alle lesioni colpose.
La conferma delle condanne da parte della Cassazione rappresenta un importante passo verso la verità e la giustizia per le vittime del terremoto di Amatrice. Nonostante nulla possa riportare indietro le persone perse in questa tragedia, questa decisione offre un certo grado di conforto ai loro familiari. Come ha commentato Massimo Moriconi, “Hanno capito finalmente che non sono i terremoti che uccidono le persone, dopo 7 anni giustizia è stata fatta però i nostri cari purtroppo non torneranno più”. È importante che le responsabilità umane vengano riconosciute e che vengano adottate misure per prevenire simili tragedie in futuro. Con le condanne definitive degli imputati e dei responsabili civili, si è finalmente raggiunta una conclusione in questo triste episodio.
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