La battaglia di Franco Di Mare contro il mesotelioma: ‘Non mollo, confido nella ricerca’

La Battaglia Di Franco Di Mare

La battaglia di Franco Di Mare contro il mesotelioma: 'Non mollo, confido nella ricerca' - Occhioche.it

Introduzione:
Franco Di Mare, ex inviato di guerra e conduttore tv, ha ricevuto una diagnosi che ha cambiato la sua vita: un mesotelioma, un tumore aggressivo e letale. Nonostante la prognosi infausta, Di Mare non si arrende e continua a lottare, confidando nella ricerca medica. In un’intervista al “Corriere della Sera”, il giornalista ha condiviso la sua storia, la sua battaglia e la sua speranza per il futuro.

La diagnosi e la reazione:
“Houston, abbiamo un problema”. Così il medico ha comunicato a Franco Di Mare la sua diagnosi: un mesotelioma, un tumore aggressivo e letale. “Francesco, non so come dirtelo. In questo momento vorrei tanto essere l’animatore di un villaggio e non un dottore. Hai un mesotelioma. Aggressivo”. Dopo la diagnosi, Di Mare si è piegato in avanti, muto, con le mani sulla testa. Ma il medico lo ha incoraggiato a reagire: “Ehi! E che è adesso? Si reagisce, si combatte, vedrai che ce la facciamo”.

La malattia e la vita con l’ossigeno:
Oggi, Di Mare condivide le sue giornate con una grossa bombola con le rotelle e un tubicino nel naso. “È un diffusore di ossigeno, è lui ora il mio polmone. Prima mi aiutava soltanto di notte. Da una decina di giorni invece non posso più staccarmi. Sono legato come gli astronauti. A guardarlo bene assomiglia a R2-D2, il robottino di Guerre Stellari”. Il conduttore tv confessa: “Ho un cancro. Oggi ci si cura e spesso si guarisce. Da questo no. Non se ne va, al massimo lo puoi rallentare, ma resta lì ed è uno dei più cattivi”.

La ricerca e la speranza:
Nonostante la prognosi infausta, Di Mare non si arrende e continua a lottare, confidando nella ricerca medica. “‘è la ricerca che va avanti. Voi avete Burioni, che qualche settimana fa ospitò un mago della ricerca, proprio intorno ai temi dell’immunoterapia, Paolo Ascierto, che presentò il vaccino proprio da voi in trasmissione, per una malattia correlata al cancro. Quindi si è trovata una soluzione. Non è vero che domani non ci siano possibilità, ma al momento no”. Di Mare è sereno e non ha paura della morte. “Mi spaventa l’idea della sofferenza, però sono andato a una dozzina di funerali di colleghi più giovani di me. E sono vivo per miracolo. Durante una sparatoria tra bande in Albania, un proiettile mi è passato dietro al collo. Non sono morto perché mi sono chinato a prendere una batteria nella borsa. Mi ritengo un uomo fortunato”. Ha espresso delusione e amarezza per il comportamento dei vertici Rai che non gli hanno risposto alle sue richieste di informazioni sul suo stato di servizio.