Milano, Viceispettore di Polizia gravemente ferito: Marocchino irregolare in carcere per tentato omicidio e resistenza

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Milano, Viceispettore di Polizia gravemente ferito: Marocchino irregolare in carcere per tentato omicidio e resistenza - Occhioche.it

Aggressione a Milano, viceispettore ferito gravemente: arrestato marocchino irregolare

‘uomo ha aggredito il viceispettore Christian Di Martino e altri due agenti con un coltello da 30 cm durante un tentativo di fermo alla stazione di Lambrate

Nella serata di ieri, un uomo di 37 anni, originario del Marocco e irregolare sul territorio italiano, ha aggredito con un coltello da 30 cm un viceispettore di Polizia, Christian Di Martino, e altri due agenti durante un tentativo di fermo alla stazione di Lambrate, a Milano. ‘aggressore, identificato come Hasan Hamis, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale aggravata, lesioni nei confronti di altri due agenti intervenuti, porto abusivo di arma da taglio e false attestazioni sull’identità.

Secondo quanto ricostruito, Hamis stava lanciando sassi contro i passanti dalla massicciata ferroviaria al binario 12, quando è stato notato da una pattuglia della Polizia di Stato. Gli agenti hanno cercato di fermarlo, ma l’uomo ha estratto un coltello e ha iniziato ad aggredirli. Nel corso della colluttazione, il viceispettore Di Martino è stato colpito al petto e all’addome, riportando ferite gravi. Gli altri due agenti, invece, hanno riportato lesioni lievi.

La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta sull’accaduto e ha chiesto al gip che l’aggressore resti in carcere, evidenziando tra le esigenze cautelari il pericolo di reiterazione del reato. Hamis, infatti, è noto alle forze dell’ordine per la sua pericolosità e per la sua tendenza a scatenare gli istinti aggressivi nei confronti dei poliziotti. In occasione dei vari controlli delle forze dell’ordine in questi anni, inoltre, si è presentato con almeno 22 alias diversi.

Milano, sicurezza in discussione dopo l’aggressione alla stazione di Lambrate: le reazioni delle istituzioni

Il sindaco Sala e il Ministro dell’Interno Lamorgese condannano l’accaduto e chiedono maggiore attenzione sulla sicurezza urbana. Le opposizioni chiedono a gran voce l’espulsione del marocchino irregolare

‘aggressione di ieri sera alla stazione di Lambrate ha riacceso il dibattito sulla sicurezza a Milano e ha suscitato numerose reazioni da parte delle istituzioni e dei rappresentanti politici. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha espresso solidarietà al viceispettore Di Martino e agli altri agenti feriti e ha condannato fermamente l’accaduto. “Milano – ha dichiarato Sala – è una città sicura, ma episodi come quello di ieri sera non possono essere tollerati. Dobbiamo continuare a lavorare per garantire la sicurezza dei nostri cittadini e delle nostre forze dell’ordine”.

Anche il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha espresso vicinanza ai poliziotti feriti e ha ribadito l’impegno del governo nella lotta alla criminalità e alla violenza. “‘aggressione di ieri sera a Milano – ha dichiarato Lamorgese – è un fatto grave e inaccettabile. Il governo è impegnato a garantire la sicurezza dei cittadini e delle forze dell’ordine, e continuerà a lavorare in questa direzione”.

Le opposizioni, invece, hanno duramente attaccato il governo e il sindaco Sala, chiedendo a gran voce l’espulsione di Hasan Hamis e di tutti i clandestini presenti sul territorio italiano. “E’ inaccettabile – ha dichiarato Matteo Salvini, leader della Lega – che un clandestino, con precedenti penali e noto alle forze dell’ordine, possa aggirarsi indisturbato per le strade di Milano e aggredire un viceispettore di Polizia. Bisogna espellere tutti i clandestini e riportare la legalità e la sicurezza in Italia”.

Il dibattito sulla sicurezza a Milano è destinato a proseguire nei prossimi giorni, con l’obiettivo di trovare soluzioni efficaci per garantire la sicurezza dei cittadini e delle forze dell’ordine. In attesa di nuove decisioni, resta la solidarietà e la vicinanza a Christian Di Martino e agli altri agenti feriti nell’adempimento del loro dovere.