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Pietro Genovese accusato di evasione: rinviato a giudizio dai domiciliari

Rinviato a giudizio Pietro Genovese per evasione dai domiciliari

Il Pietro Genovese, già condannato a cinque anni e quattro mesi per la tragica morte di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, è stato rinviato a giudizio per l’accusa di evasione dai domiciliari. Le due ragazze di 16 anni furono investite e uccise dal giovane la sera del 22 dicembre 2019 a corso Francia, a Roma, mentre attraversavano la strada. Il nuovo procedimento riguarda i fatti del 16 gennaio 2021, quando Genovese era agli arresti domiciliari e, secondo l’accusa, i carabinieri non ottennero risposta al citofono durante un controllo di routine.

  • Non c’e’ alcuna immagine delle telecamere a circuito chiuso di Pietro Genovese mentre esce di casa. Non c’e’ prova dell’evasione – ha sottolineato in aula l’avvocato Gianluca Tognozzi, difensore di Genovese. Il processo è stato fissato per il 20 marzo.

Nuovo processo per Genovese: le accuse e la difesa

Il giovane Pietro Genovese si trova nuovamente al centro di un processo giudiziario, questa volta per l’accusa di evasione dai domiciliari. Dopo la tragica morte di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, investite e uccise nel 2019 a Roma, il ragazzo era stato condannato a una pena di cinque anni e quattro mesi. Ora, il suo avvocato difensore, Gianluca Tognozzi, ha sottolineato la mancanza di prove concrete riguardo all’evasione contestata.

  • Non c’e’ alcuna immagine delle telecamere a circuito chiuso di Pietro Genovese mentre esce di casa. Non c’e’ prova dell’evasione – ha affermato l’avvocato in aula, difendendo il suo assistito. Il processo si svolgerà a partire dal 20 marzo.

Prossimo passo: il processo fissato per marzo

Il processo a carico di Pietro Genovese per l’accusa di evasione dai domiciliari è stato fissato per il 20 marzo. Dopo la condanna a cinque anni e quattro mesi per la morte di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, il giovane si trova nuovamente sotto i riflettori della giustizia. La difesa, rappresentata dall’avvocato Gianluca Tognozzi, ha già iniziato a delineare le proprie argomentazioni, sottolineando la mancanza di prove concrete riguardo all’accusa di evasione.

  • Non c’e’ alcuna immagine delle telecamere a circuito chiuso di Pietro Genovese mentre esce di casa. Non c’e’ prova dell’evasione – ha ribadito l’avvocato difensore. Il prossimo passo sarà l’apertura del processo, che getterà luce su questa nuova vicenda giudiziaria che coinvolge il giovane imputato.
Redazione

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