Presidio Anarchico davanti alla Cassazione: in corso l’udienza per Cospito e Beniamino

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Presidio Anarchico davanti alla Cassazione: in corso l'udienza per Cospito e Beniamino - Occhioche.it

Introduzione:
Un gruppo di appartenenti a sigle anarchiche ha organizzato un presidio davanti alla Cassazione, dove oggi si sta svolgendo l’udienza per Alfredo Cospito e Anna Beniamino, imputati nel procedimento legato all’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano del 2006. militanti hanno esposto alcuni striscioni con le scritte “Fuori Alfredo dal 41 bis” e “Il carcere uccide“.

‘attentato del 2006 e le condanne

Cospito e Beniamino imputati nel procedimento legato all’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano

Il 2 giugno 2006, una bomba esplose davanti alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, causando ingenti danni alla struttura ma fortunatamente nessuna vittima. Per quel gesto, considerato dalle forze dell’ordine un atto di terrorismo, sono stati condannati in via definitiva Alfredo Cospito e Anna Beniamino.

La corte d’assise di appello di Torino ha fissato a 23 anni la condanna per Cospito, attualmente detenuto al regime del 41 bis, e a 17 anni e 9 mesi per Beniamino. Entrambi sono accusati di aver partecipato all’attentato e di far parte di un’organizzazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico.

Il presidio anarchico davanti alla Cassazione

Striscioni e slogan contro il regime del 41 bis e il carcere duro

In occasione dell’udienza odierna davanti alla Cassazione, un gruppo di appartenenti a sigle anarchiche ha organizzato un presidio davanti al palazzo di giustizia. militanti hanno esposto alcuni striscioni con le scritte “Fuori Alfredo dal 41 bis” e “Il carcere uccide“, esprimendo così la loro solidarietà nei confronti dei due imputati e la loro opposizione al regime del 41 bis e al carcere duro.

Il presidio, che si è svolto in modo pacifico, è stato organizzato per richiamare l’attenzione sull’uso del carcere come strumento di repressione politica e per chiedere la liberazione di Cospito dal regime del 41 bis, considerato dai militanti una forma di tortura.

Il regime del 41 bis e le critiche

Una misura eccezionale introdotta negli anni ’90 per contrastare la mafia

Il regime del 41 bis è una misura eccezionale introdotta negli anni ’90 per contrastare la mafia e il terrorismo. Prevede un regime carcerario particolarmente duro, con l’isolamento dai detenuti comuni, la sorveglianza costante e la limitazione dei contatti con l’esterno.

Negli anni, il regime del 41 bis è stato oggetto di critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani e di esperti di diritto penale, che lo ritengono una forma di tortura e una violazione dei diritti fondamentali dei detenuti.

In particolare, i critici sostengono che il regime del 41 bis sia utilizzato in modo indiscriminato e sproporzionato, senza una reale valutazione del rischio che i detenuti rappresentano per la società. Inoltre, il regime del 41 bis è stato spesso utilizzato per reprimere la dissidenza politica e per colpire i movimenti di opposizione.

Nonostante le critiche, il regime del 41 bis continua ad essere utilizzato in Italia e in altri paesi dell’Unione europea, suscitando preoccupazioni per i diritti umani e la democrazia.