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Torino si prepara all’uscita di “Di niente e di nessuno”: un dramma che racconta la ricerca di identità

A Torino e in Piemonte, dal 22 luglio al 2 agosto, sono in corso le riprese del lungometraggio “Di niente e di nessuno“, opera prima di Cristina Ducci. Questo progetto, realizzato grazie alla collaborazione di produttori come Elodia Cinematografica, Kahuna Film e Are Films, si propone di affrontare temi delicati come la violenza domestica e la ricerca dell’autonomia personale. Il film è scritto dalla regista, affiancata da Marco Borromei e Dario Levantino, e rappresenta una tappa significativa nel panorama cinematografico italiano.

Trama e tematiche principali

Vita di Rosario e Maria

“Di niente e di nessuno” racconta la storia di Rosario, interpretato da Leon Muraca, e sua madre Maria, interpretata da Manuela Ventura. Le loro esistenze vengono drammaticamente alterate dal trasferimento in una nuova città, coincidente con l’emergere di conflitti familiari irrisolti. La figura paterna, qui rappresentata da Vincenzo Ferrera nel ruolo di un marito violento, funge da catalizzatore per una crisi profonda. Questo padre oppressivo non solo ostacola la crescita personale di Rosario e Maria, ma diventa anche l’oggetto della loro emancipazione.

La trama si sviluppa attorno a temi di fuga e autoscoperta. Rosario, ancora giovane, si ritrova a fronteggiare una realtà difficile, alla ricerca di un’identità che il contesto familiare tenta di soffocare. Parallelamente, Maria deve affrontare non solo il trauma della violenza, ma anche la sfida di ricostruire una vita appagante e autonoma per sé e per il figlio. Le esperienze condivise dai protagonisti richiamano l’attenzione su fenomeni sociali di grande attualità, come il potere della violenza domestica e l’importanza del sostegno reciproco nei rapporti familiari.

Le location e il loro significato

Torino come scenario narrativo

Le riprese di “Di niente e di nessuno” abbracciano diverse location emblematiche di Torino e del suo hinterland, contribuendo a costruire l’atmosfera e la profondità del racconto. Il quartiere Barriera di Milano, il Crocetta e il centro cittadino diventano lo sfondo di conflitti intensi e di momenti di crescita dei protagonisti. La scelta di questi luoghi, non casuale, è stata influenzata anche dalla volontà di riflettere le diverse sfumature della vita urbana, permettendo così alla città di diventare un personaggio a pieno titolo nella narrazione.

Particolare rilevanza ha il coinvolgimento del centro sportivo Hesperia, situato nel comune di Nichelino, scelto per il suo contributo alla scenografia del film. In questo contesto, gli spazi non fungono soltanto da semplici ambienti di ripresa, ma assumono un ruolo attivo, capaci di influenzare le vite dei personaggi. Le dinamiche sociali e personali sono amplificate dall’interazione con l’ambiente circostante, riflettendo le tensioni e i momenti di liberazione che i protagonisti si trovano ad affrontare.

Sostenibilità e supporto industriale

Il ruolo delle istituzioni locali

“Di niente e di nessuno” ha potuto avvalersi del sostegno di Film Commission Torino Piemonte, un organismo fondamentale per la promozione del cinema nella regione. Questo progetto ha ricevuto anche un contributo attraverso il PR FESR Piemonte 2021 – 2027 – Bando “Piemonte Film TV Fund”, a ulteriore testimonianza di un impegno locale a supporto della cultura cinematografica. Attraverso questi aiuti, il film non solo acquisisce le risorse necessarie per le riprese, ma si inserisce anche in un contesto più ampio di valorizzazione delle produzioni artistiche sul territorio.

L’aiuto delle istituzioni si traduce così in un grande impulso per la realizzazione di opere che non solo raccontano storie personali, ma che si occupano di tematiche sociali rilevanti. La struttura di produzione solidale permette al team di lavoro di esprimere al meglio la propria creatività e di affrontare questioni importanti che rispecchiano la realtà contemporanea, contribuendo alla crescita della cinematografia piemontese e nazionale.

Il film di Cristina Ducci, pertanto, rappresenta una storia avvincente che si intreccia con il tessuto sociale e culturale di Torino, pronto a portare sullo schermo una narrazione intensa e coinvolgente.

Luisa Pizzardi

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