Ultimo aggiornamento il 18 Giugno 2025 by Emiliano Belmonte
Un TIR trasformato in teatro mobile e centinaia di spettatori per l’iniziativa del Teatro dell’Opera di Roma. L’Istituto San Michele rafforza il suo ruolo culturale nel Municipio VIII.

Roma – Cultura e partecipazione si incontrano nel cuore del Municipio VIII, dove domenica 15 giugno si è svolta una rappresentazione speciale de “Il Barbiere di Siviglia” presso l’Istituto Romano di San Michele, a Tor Marancia. L’opera di Rossini è andata in scena in una versione adattata e itinerante, parte del progetto OperaCamion del Teatro dell’Opera di Roma.
L’iniziativa ha visto una forte affluenza di pubblico, con oltre 700 persone tra residenti del quartiere, famiglie e ospiti delle strutture residenziali dell’Istituto. La scenografia – un TIR allestito come teatro viaggiante – ha trasformato la piazza interna in uno spazio culturale a cielo aperto.
“Un Istituto aperto al territorio”

Soddisfazione da parte del presidente dell’ASP San Michele, Giovanni Libanori, che ha sottolineato come “l’Istituto non sia solo un centro di assistenza, ma anche un luogo di incontro e cultura”. In questi ultimi anni, infatti, il San Michele ha avviato una serie di attività che puntano alla valorizzazione del patrimonio culturale e all’apertura verso il quartiere.
Tra queste, il progetto Museo Diffuso, con visite guidate gratuite alle opere conservate nella sede di Tor Marancia, e una programmazione di eventi a carattere sociale e culturale, che intende proseguire nei prossimi mesi.
Cultura fuori dai teatri
L’obiettivo del progetto OperaCamion è portare l’opera lirica nei quartieri, superando barriere sociali, economiche e logistiche. In questa edizione, la scelta del San Michele come sede della rappresentazione conferma la volontà di rafforzare i legami tra cultura e territorio, rendendo la lirica più accessibile e inclusiva.
La serata si è svolta in modo ordinato e partecipato. Bambini, anziani, ragazzi e famiglie hanno assistito insieme all’opera, in un clima conviviale e coinvolgente che ha restituito alla cultura la sua funzione pubblica.