Arrestati tre responsabili per caporalato, estorsioni e truffe nei distributori

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Arrestati tre responsabili per caporalato, estorsioni e truffe nei distributori - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione

Indagini sulla rete di distributori di carburante: dipendenti sfruttati e minacciati

Le autorità hanno scoperto un contesto di sfruttamento e minacce nei confronti dei dipendenti di un gruppo societario campano attivo nella commercializzazione di carburanti. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza di Pesaro e dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno portato all’arresto di tre persone e al sequestro di quattro impianti stradali nelle Marche, per un valore di oltre 2 milioni di euro.

Dipendenti costretti a turni massacranti e stipendi insufficienti

Secondo quanto emerso dalle indagini, i dipendenti erano costretti a svolgere turni di lavoro massacranti, senza riposi o ferie. Inoltre, ogni mese dovevano richiedere e persino supplicare i datori di lavoro per il pagamento dello stipendio, che veniva corrisposto a piacimento e ben al di sotto del salario minimo previsto. Alcuni dipendenti sono stati minacciati di morte per costringerli a sottostare a queste condizioni di lavoro.

L’operazione “Manda foto” e i reati contestati

L’operazione, denominata “Manda foto”, ha preso il nome dal fatto che i dipendenti erano costretti a inviare una foto via Whatsapp per attestare la loro presenza al lavoro. I presunti responsabili sono accusati di vari reati, tra cui caporalato, estorsione, truffa e illeciti penali in materia di immigrazione e lavoro. Gli amministratori del gruppo societario campano e un referente nella zona di Pesaro sono stati individuati come i principali responsabili di questa rete di sfruttamento.

Indicazioni per manomettere gli impianti di erogazione

Durante le indagini, sono emerse conversazioni intercettate che rivelano che al personale addetto venivano date indicazioni per manomettere gli impianti di erogazione dei carburanti. I filtri sporchi e intasati non venivano sostituiti, ma forati. Inoltre, in alcuni casi, il carburante di scarsa qualità veniva miscelato con altre tipologie di prodotti petroliferi.

Perquisizioni e indagini in diverse località

Parallelamente agli arresti e ai sequestri, sono state eseguite numerose perquisizioni nelle residenze degli indagati e nelle sedi delle società coinvolte. Le attività investigative hanno coinvolto i Comuni di Pesaro, Terre Roveresche, Caserta, Marcianise, Milano e Sperlonga.

Queste indagini hanno portato alla luce un sistema di sfruttamento e minacce nei confronti dei dipendenti di una rete di distributori di carburante. Le autorità competenti stanno lavorando per garantire giustizia e mettere fine a queste pratiche illegali.

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