Attentato alla Cantina Vinicola: Ritorsione degli Attivisti Animalisti

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Attentato alla Cantina Vinicola: Ritorsione degli Attivisti Animalisti - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 13 Aprile 2024 by Luisa Pizzardi

La notte scorsa, un’azione criminale ha sconvolto l’azienda vinicola di Brentino Belluno, nel Veronese, di proprietà dei parenti del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Gli autori, ignoti, hanno reciso ben 80 viti rendendo così inutilizzabili vaste porzioni del vigneto. Sul luogo dell’attentato è stato ritrovato uno striscione eloquente con la scritta “Ringraziate chi uccide gli orsi”, sospetto forte di una motivazione legata all’attivismo animalista. Le forze dell’ordine sono sulle tracce dei colpevoli e la comunità locale è scossa dalla violenza perpetrata ai danni di un simbolo dell’agricoltura del territorio.

Solidarietà istituzionale e Condoglianze

In risposta all’atto vandalico, il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, ha espresso la sua solidarietà e vicinanza al presidente Fugatti e ai suoi familiari, colpiti da questa brutale intimidazione. Molteni ha condannato fermamente il gesto definendolo intollerabile e indegno di una società democratica. Un segnale forte di condanna arriva anche dal presidente del Consiglio provinciale di Trento, Claudio Soini, il quale ha ribadito la solidarietà verso il presidente Fugatti e la sua famiglia, riconoscendo l’impegno dell’esecutivo nella gestione delle politiche ambientali e dei grandi carnivori.

Trasgressione inaccettabile e Reazioni delle Istituzioni

L’attacco alla cantina vinicola rappresenta un grave attacco non solo al patrimonio delle famiglie coinvolte, ma anche all’intera comunità che ruota intorno all’attività vitivinicola. Il contesto in cui si è verificato l’attentato, con la presenza di uno striscione riconducibile alla questione ambientale degli orsi, solleva interrogativi su possibili moventi legati alla difesa della fauna selvatica. Le indagini delle forze dell’ordine sono in corso per individuare i responsabili e fare luce su un gesto vile e dannoso per il tessuto sociale della zona.

Le dichiarazioni di solidarietà provenienti dalle istituzioni locali e nazionali, come quelle del sottosegretario Molteni e del presidente del Consiglio provinciale Soini, ribadiscono l’unità e la determinazione nel condannare atti criminali finalizzati a minare la sicurezza e la tranquillità delle comunità. È fondamentale che la giustizia faccia il suo corso e che gli autori di questo gesto vandalico siano individuati e puniti in modo esemplare, per garantire la tutela delle attività produttive e il rispetto delle regole che regolano la convivenza civile.