Dimissioni di Giorgio Palù dalla presidenza dell’Aifa

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Dimissioni di Giorgio Palù dalla presidenza dell'Aifa - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 22 Febbraio 2024 by Redazione

Giorgio Palù si Dimette da Presidente di Aifa

Giorgio Palù, ex Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), ha rassegnato le dimissioni in seguito a divergenze con il Ministro della Salute e il Governo. Nella sua lettera al consiglio di amministrazione, Palù ha definito “offensivo e umiliante” l’incarico di un anno e ha lamentato la mancanza di ascolto da parte del Ministro nelle decisioni riguardanti Aifa.

  • “Vi comunico, dopo un’attenta meditazione, che la mancata sintonia col Ministro e l’assenza di risposte dal Governo mi costringono a dare le dimissioni da Presidente nominato di Aifa hic et immediate”, ha scritto Palù.

Preoccupazioni e Disparità di Trattamento

Palù ha sottolineato che la mancanza di retribuzione per l’incarico non è stata una preoccupazione, avendo già operato per tre anni come Presidente di Aifa senza alcun compenso. Tuttavia, ha espresso sorpresa per la disparità di trattamento rispetto ad altri ex Presidenti di Enti pubblici in pensione, beneficiari di determinate leggi che non sono state applicate nel suo caso.

  • “Mi sorprende invece la disparità di trattamento rispetto ad altri Presidenti di Ente pubblico in pensione, beneficiari, contestualmente alla nomina, della legge 24 gennaio 1978 n.14, legge che nel mio caso, ancora una volta, non trova applicazione”, ha aggiunto Palù.

Obiettivi per il Rilancio di Aifa

Nella sua lettera al Cda, Palù ha evidenziato alcuni obiettivi chiave per potenziare l’Agenzia del Farmaco, tra cui una rappresentanza più forte ed autorevole di Aifa nelle commissioni europee e l’implementazione dell’informatizzazione dei dati farmaco-economici. Altri punti cruciali menzionati includono la promozione della ricerca biomedico-farmaceutica e il coinvolgimento di esperti di alto livello per supportare la Commissione scientifica ed economica del farmaco (Cse).

  • “Gli studi clinici per stimare il valore delle cure, la comunicazione scientifica, il coinvolgimento di esperti di altissimo profilo a sostegno della Commissione scientifica ed economica del farmaco (Cse), la promozione della ricerca biomedico-farmaceutica, sicuramente uno dei settori più qualificanti per lo sviluppo scientifico-tecnologico del Paese”, ha concluso Palù.