Ultimo aggiornamento il 7 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
L’estate del 2023 ha visto un notevole incremento delle attività al Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti , in particolare nell’ambito dei trapianti di fegato. Sotto la guida del Professor Giuseppe Maria Ettorre, l’equipe medica ha portato a termine 14 trapianti di fegato nello scorso mese di agosto, dimostrando un impegno costante nel garantire un servizio attivo 24 ore su 24, anche durante la stagione estiva. Questo articolo esplorerà nel dettaglio i risultati ottenuti, il contesto di crescente domanda e la efficiente organizzazione del POIT, fondamentale nel panorama della sanità pubblica italiana.
L’importanza del Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti
Una rete interaziendale efficiente
Il POIT, nato dalla collaborazione tra l’Azienda San Camillo-Forlanini e l’INMI Spallanzani, svolge un ruolo cruciale nel settore della sanità del Lazio e del centro-sud Italia. Nel 2023, il centro ha raggiunto un totale di 65 trapianti di fegato dall’inizio dell’anno, con l’obiettivo di superare il record di 80 trapianti stabilito l’anno precedente. Questa crescita costante riflette l’efficacia dell’approccio interaziendale e l’impegno delle strutture sanitarie coinvolte.
Un sostegno per le regioni limitrofe
Circa il 40% dei pazienti che hanno ricevuto un trapianto di fegato proviene da regioni limitrofe come Basilicata, Campania, Calabria e Abruzzo. Questo mette in evidenza la centralità del POIT nel fornire assistenza non solo a pazienti del Lazio, ma anche a quelli di altre regioni che necessitano di cure specializzate. L’accesso ai trapianti di fegato è essenziale, e il POIT è diventato un punto di riferimento in questo campo per l’intero centro-sud Italia.
Il team di esperti del POIT
Un’unità multidisciplinare affiatata
Il successo del Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti è attribuibile a un team multidisciplinare composto da chirurghi, anestesisti, coordinatori e infermieri altamente specializzati. Le unità operative chiave come le Epatologie e le Rianimazioni sono dirette da esperti di settori cruciali, fra cui il Dott. Adriano Pellicelli, Gianpiero D’Offizi, Prof. Luigi Tritapepe e Dr.ssa Mariagrazia Bocci. Queste figure professionali sono fondamentali nella gestione dei pazienti con insufficienze epatiche acute e nella cura post-operatoria, assicurando un follow-up efficace.
Il ruolo del Centro Regionale Trapianti
Il Centro Regionale Trapianti, diretto dal Dott. Mariano Feccia, gioca un ruolo essenziale nel coordinare l’intera filiera del trapianto. Questo ente è responsabile degli studi di compatibilità e della gestione della lista d’attesa, funzioni vitali per garantire che i pazienti ricevano organi compatibili in tempi rapidi. Questo approccio sistematico è cruciale per il successo degli interventi e per migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti.
Un impegno per il futuro e la cultura della donazione
La voce della politica e dei medici
Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha sottolineato l’importanza dei risultati ottenuti dal POIT, evidenziando il lavoro di squadra che ha reso possibili i 14 trapianti di agosto. Rocca ha messo l’accento sulla necessità di continuare a sensibilizzare la popolazione sulla donazione di organi, ribadendo che ogni gesto di generosità può restituire speranza e vita a chi ne ha bisogno.
Verso un futuro inclusivo e innovativo
Il Professor Ettorre, direttore del POIT, ha evidenziato anche l’importanza dell’espansione delle indicazioni per i trapianti, estendendo le potenzialità a pazienti con metastasi epatiche e altre patologie oncologiche. Questo approccio innovativo consente di offrire opzioni di trattamento a chi altrimenti non avrebbe accesso a cure salvavita. Comprendendo strategie per affrontare l’insufficienza epatica terminale, il POIT si sta affermando come leader nel campo della “transplant oncology”.
Nel complesso, il lavoro incessante e le straordinarie capacità organizzative del POIT rafforzano la sua posizione come centro di eccellenza nella sanità italiana, con un impegno continuo per migliorare la vita dei pazienti e sostenere la cultura della donazione di organi.