Ultimo aggiornamento il 11 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
markdown
Il Quarticciolo, un quartiere di Roma, si trova al centro di un acceso dibattito riguardante la criminalità organizzata e il degrado urbano. Don Antonio Coluccia, durante una recente visita, ha descritto una realtà allarmante in cui i cittadini si sentono sempre più insicuri. Questo articolo esplorerà le principali problematiche della zona e le possibili soluzioni emerse durante un incontro delle autorità locali.
La testimonianza di don Coluccia
Un’accoglienza ostile
Nel recente incontro con i rappresentanti della Regione, don Coluccia è stato accolto con insulti e bottiglie lanciate dalle finestre, segno di una tensione palpabile nel quartiere. Quella che dovrebbe essere una richiesta di aiuto per la comunità si trasforma in un episodio che mette in luce una frustrazione profonda. Il prete ha messo in evidenza come le occupazioni abusive siano frequentemente orchestrate da elementi legati alla criminalità, lasciando i residenti più vulnerabili a dover sopportare il peso di una situazione insostenibile.
La lentezza dell’intervento pubblico
Durante l’audizione congiunta, don Coluccia ha affermato che “lo Stato stenta a far sentire la sua presenza”. Ha parlato di un’emergenza sociale nata dalle difficoltà economiche, sottolineando come i poveri siano sempre i più colpiti. I rappresentanti della commissione, tra cui Flavio Cera e Laura Corrotti, hanno ascoltato con attenzione le parole di Coluccia, mentre Orazio Campo e Ponziano Follega hanno illustrato il lavoro di monitoraggio attualmente in corso. Tuttavia, hanno puntato il dito contro l’esiguità delle riassegnazioni di case sgomberate, che complicano ulteriormente la situazione.
Le proposte per il futuro del Quarticciolo
Unione di intenti per la sicurezza
Dopo l’intervento di don Coluccia, diversi membri delle opposizioni hanno preso la parola per presentare le loro proposte. Massimiliano Valeriani, ex assessore regionale all’Urbanistica, ha sottolineato la necessità per lo Stato di ristabilire il controllo sul territorio. Una visione che sollecita una riflessione sull’urbanistica del passato e sulle scelte che hanno portato alla costruzione di edifici in periferia.
La necessità di un quadro aggiornato
Adriano Zuccalà del Movimento 5 Stelle ha insistito sull’importanza di avere dati recenti riguardanti la malavita nel Lazio. Queste informazioni potrebbero permettere di affrontare il problema in modo più efficace. Eleonora Mattia, del Partito Democratico, si è espressa sull’urgenza di convocare una commissione congiunta affinché si discuta della situazione del Quarticciolo. Ha evidenziato l’importanza di riconoscere le esigenze abitative dei cittadini, in particolar modo per quanto concerne gli alloggi ATER.
Un patto sociale per il Quarticciolo
La consigliera Alessandra Zeppieri ha concluso la serie di interventi proponendo la creazione di un “patto sociale” che coinvolga tutti gli attori del bene comune. Questa iniziativa potrebbe rappresentare un passo verso una collaborazione più attiva tra le istituzioni e i residenti, promuovendo un’azione coordinata contro la criminalità.
Gli appelli dal municipio
Un grido d’allerta dal presidente del municipio V
Mauro Caliste, presidente del municipio V, ha ribadito l’esigenza di un intervento diretto da parte del Ministero degli Interni. Le sue parole risuonano come un forte appello per un’azione concreta che affronti le difficoltà quotidiane degli abitanti del Quarticciolo. Ha espresso la volontà di passare dalle parole ai fatti, richiedendo un sostegno tangibile per alleviare il carico di problemi che affligge il quartiere.
Solidarietà e attivismo
Il comitato Quarticciolo Ribelle, espressione della cittadinanza attiva, ha anch’esso lanciato appelli per una maggiore attenzione all’emergenza abitativa. Negli ultimi mesi, dopo gli sgomberi del 29 marzo in via Cerignola, i residenti hanno manifestato una crescente insoddisfazione per l’assenza di risposte efficaci da parte delle istituzioni.
La situazione al Quarticciolo richiede ora una risposta decisa e collaborativa, affinché si possa ridare dignità e sicurezza a un quartiere che da tempo vive una fase di crisi profonda.