Ultimo aggiornamento il 13 Gennaio 2024 by Redazione
Stati Uniti e Regno Unito colpiscono gli Houthi in Yemen
Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno condotto attacchi contro gli Houthi nello Yemen, in risposta alle minacce che i miliziani hanno rivolto alle navi nel Mar Rosso. Il presidente americano Joe Biden ha dichiarato che nuovi raid non sono esclusi se gli Houthi continueranno a rappresentare una minaccia. Nonostante la tensione sia molto alta, Washington ha sottolineato l’intenzione di evitare un’escalation con l’Iran, che sostiene gli Houthi, ma ha inviato un messaggio chiaro.
Secondo Biden, “ho già mandato il messaggio all’Iran. Sanno cosa non devono fare. Ci assicureremo di rispondere con i nostri alleati se continuano con queste azioni dissennate”. Il portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza, John Kirby, ha spiegato che gli attacchi miravano alle capacità degli Houthi di stoccare, lanciare e guidare missili e droni. Ha anche sottolineato che non si vuole un’escalation e che non c’è motivo per una escalation oltre a quanto accaduto negli ultimi giorni.
Una guerra regionale a bassa intensità
Secondo gli analisti e gli osservatori, la situazione attuale indica che si sta già combattendo una guerra regionale. Non è più realistico parlare di un rischio di allargamento del conflitto in Medio Oriente. Anche se non siamo ancora al peggior scenario possibile, che prevede un coinvolgimento diretto dell’Iran o un conflitto tra Israele e gli Hezbollah, siamo comunque di fronte a una guerra a bassa intensità.
L’Iran sembra essere indeciso sulle sue intenzioni. Secondo fonti della regione, “è difficile dire se l’Iran vuole un’escalation o vuole prevenirla”. Anche se sembra che l’Iran stia cercando di evitare un’escalation, il regime non può permettersi di mostrarsi passivo di fronte all’aggressività di Israele. L’Iran non vuole incoraggiare ulteriormente Israele né apparire debole.
La rappresaglia degli Houthi e le incognite future
Si prevede che gli Houthi daranno una risposta ai raid. Grazie alle armi sofisticate fornite dall’Iran, gli Houthi sono diventati molto più potenti e le loro capacità non sono state scalfite dai raid simbolici. Il primo segnale di rappresaglia è già arrivato con un missile lanciato contro una nave che trasportava petrolio russo, anche se il missile è finito a centinaia di metri dall’obiettivo.
Gli Houthi hanno resistito per otto anni ai bombardamenti dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti, dimostrando di non essere facilmente sconfitti. Secondo gli esperti, gli attacchi di Londra e Washington hanno inviato un messaggio, ma la domanda è: se il messaggio non viene recepito, qual sarà il prossimo passo? Ci saranno raid su più obiettivi? Saranno più lunghi?
Gli Houthi, che hanno aspettato per vent’anni uno scontro diretto con gli Stati Uniti e Israele, sembrano avvicinarsi sempre di più a uno scontro diretto con l’Iran. Secondo fonti dell’amministrazione Biden, che cerca di evitare una guerra regionale, non c’era altra scelta dopo che la diplomazia e le minacce non sono riuscite a fermare gli attacchi degli Houthi. Si ritiene che l’Iran sia coinvolto operativamente, fornendo informazioni e intelligence agli Houthi per gli attacchi contro le navi nel Mar Rosso.