Ultimo aggiornamento il 12 Aprile 2024 by Luisa Pizzardi
Panoramica sull’assoluzione di Nawal Soufi a Catania
La terza sezione penale del Tribunale di Catania ha emesso una sentenza di assoluzione per Nawal Soufi, attivista marocchina per i diritti umani. Il processo riguardava l’episodio del 2014 in cui la Soufi comprò biglietti del treno a migranti siriani sbarcati a Siracusa, diretti a Milano, e fu accusata di procurato ingresso clandestino.
Il commento della difesa e della Procura
Anche la Procura aveva chiesto l’assoluzione della Soufi, sottolineando che la solidarietà verso i migranti non può costituire un reato. L’avvocata Rosa Emanuela Lo Faro, difensore dell’attivista, ha sottolineato che l’attività a favore dei migranti senza fini di lucro è nobile e meritevole di sostegno da parte di tutti.
La sentenza del Tribunale
Nella sentenza di assoluzione, il Tribunale ha evidenziato l’interesse umanitario che guidava l’attività della Soufi, definita un punto di riferimento per i migranti a cui dispensava incoraggiamenti e supporto. I giudici hanno sottolineato che le azioni della Soufi erano motivate da spirito umanitario, senza fini di lucro, e che non vi era alcun contributo al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Riconoscimenti e impegno sociale
Nel 2014, durante l’estate, Nawal Soufi è stata premiata con il titolo di ‘Donna di frontiera‘ nel contesto del festival internazionale del cinema di Frontiera di Marzamemi, in provincia di Siracusa. Residente a Catania da più di trent’anni, la giovane attivista è diventata un punto di riferimento per i numerosi migranti che giungono in Sicilia alla ricerca di assistenza e solidarietà.