Ultimo aggiornamento il 1 Luglio 2025 by Emiliano Belmonte
La missione ospitaliera dell’Ordine di Sant’Elena Imperatrice continua: nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, nel cuore di Roma, si è tenuta una celebrazione per accogliere i nuovi membri.
ROMA – In un clima di raccoglimento e spiritualità, si è svolta nella Capitale una cerimonia solenne che ha visto protagonisti i nuovi Cavalieri e Dame dell’Ordine di Sant’Elena Imperatrice, un ordine dinastico e ospitaliero di ispirazione cristiana e bizantina. L’evento si è tenuto nella suggestiva Basilica di Santa Maria in Montesanto, nota anche come “Chiesa degli Artisti”, con la partecipazione di autorità religiose, membri dell’Ordine, rappresentanze civili e numerosi fedeli.
Un ordine cavalleresco cristiano e solidale
Fondato sull’eredità spirituale di Sant’Elena Imperatrice, madre dell’imperatore Costantino, l’Ordine di Sant’Elena Imperatrice rappresenta una realtà cavalleresca attiva nel campo della solidarietà, dell’assistenza ai poveri e della promozione dei valori evangelici. Sotto la guida di S.A.I. Principe Roberto Spreti Malmesi Griffo-Focas di Cefalonia, XIV Gran Maestro, l’Ordine ha rinnovato le proprie strutture, mantenendo salda la propria vocazione missionaria.
Il Gran Maestro ha voluto aprire l’Ordine anche a Cavalieri e Dame laici, pur conservando al centro dell’azione quotidiana l’opera delle suore missionarie, cuore pulsante dell’attività caritativa in Italia e all’estero.
Investiture solenni e impegno concreto
La cerimonia ha previsto la tradizionale investitura di nuovi membri, un rito simbolico ma carico di significato: diventare Cavaliere o Dama dell’Ordine non è un semplice riconoscimento, ma un impegno reale a vivere nella fede cristiana, nella carità concreta e nella difesa dei valori morali.
Durante la celebrazione, il Gran Maestro ha lanciato un messaggio chiaro:
“Il nostro Ordine non esiste per attribuire onori, ma per coltivare una fraternità spirituale radicata nella fede e nella carità attiva. Ogni Cavaliere e ogni Dama accetta un compito: essere testimone di misericordia e giustizia in un mondo che ha sete di valori autentici.”
L’esempio di Sant’Elena, madre dell’Impero e della fede
L’Ordine si ispira alla figura di Sant’Elena Imperatrice, venerata per la sua fede incrollabile e per l’opera a sostegno dei poveri e dei cristiani perseguitati. In un’epoca come quella attuale, segnata da crisi spirituale e confusione morale, Sant’Elena viene riproposta come modello di coraggio, fede e compassione, in grado di parlare anche ai cuori contemporanei.
Il rito si è concluso con la celebrazione della Santa Messa presieduta da Mons. Antonio Staglianò, Presidente della Pontificia Accademia di Teologia, che ha ricordato il legame profondo tra fede, giustizia e carità. Un appello alla pace e all’unità che ha suggellato una giornata di grande intensità spirituale.
L’Ordine oggi: vocazione universale, missione attiva
Pur non essendo un ordine riconosciuto dalla Santa Sede o da istituzioni statali, il Sacro Ordine Ospitaliero di Sant’Elena Imperatrice gode di crescente stima nei contesti araldici, religiosi e storici, grazie alla sua coerenza ideale e all’impegno concreto nel sociale.
I progetti dell’Ordine spaziano dalla distribuzione di pasti ai bisognosi, al sostegno delle famiglie in difficoltà, fino a iniziative educative e missionarie che coinvolgono anche le nuove generazioni. Un Ordine che guarda al futuro, ma che rimane radicato nella tradizione cristiana e imperiale.