Protesta trattori: Agricoltori in lotta con precedenti

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Protesta trattori: Agricoltori in lotta con precedenti - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione

La storia delle proteste degli agricoltori italiani

Le proteste dei trattori stanno prendendo sempre più piede in Italia, ma gli agricoltori italiani non sono nuovi a questo genere di manifestazioni. Nel corso degli anni, hanno dimostrato più volte di saper far sentire la propria voce.

Dai ‘Forconi’ ai Cobas del latte: i precedenti

Uno dei movimenti di protesta più famosi è stato quello dei ‘Forconi’, che si è svolto tra il 2011 e il 2012. Questa protesta ha avuto un grande impatto mediatico grazie anche all’adesione degli autotrasportatori, che hanno bloccato i rifornimenti di carburante in tutta Italia. I ‘Forconi’ erano composti da agricoltori, pastori e allevatori stanchi del modello europeo e desiderosi di riprendere la sovranità dei popoli e monetaria. La protesta, guidata da Danilo Calvani, ha causato disordini e disagi in tutto il paese. Tuttavia, molti agricoltori hanno preso le distanze da questa protesta a causa della sua violenza.

Un altro esempio di protesta agricola è stato quello dei Cobas del latte. Gli allevatori italiani di vacche da latte hanno protestato contro le multe imposte dall’Unione Europea per il superamento delle quote di produzione di latte. Questi allevatori si sono trovati costretti a pagare multe che avrebbero messo in ginocchio le loro aziende. Nel 1996, il governo italiano ha deciso di applicare una sentenza della Corte di giustizia europea che imponeva agli allevatori di pagare le multe a partire dalle campagne 1995-96. Anche in questo caso, sono nati comitati spontanei di allevatori che hanno espresso il loro dissenso.

Le proteste degli agricoltori italiani oggi

Oggi, le proteste degli agricoltori italiani sono parte di un movimento più ampio che coinvolge agricoltori di tutta Europa. La scorsa settimana, gli agricoltori si sono riuniti a Bruxelles per manifestare sotto le bandiere delle principali organizzazioni agricole. Tra le principali rivendicazioni c’è la richiesta di sospendere l’obbligo di mantenere il 4% dei terreni incolti per questioni ambientali, come previsto dalla Politica Agricola Comune dell’Unione Europea. Inoltre, vengono contestate le importazioni di materie prime alimentari come il grano dall’Ucraina e dai paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), che potrebbero danneggiare gli agricoltori europei a causa dell’assenza di quote, dazi e restrizioni.

In Italia, i movimenti spontanei dei trattori si stanno distanziando dalle organizzazioni agricole più rappresentative, come Coldiretti, Confagricoltura e Cia, che ritengono lontane dalle esigenze dei piccoli agricoltori. Tra le richieste dei movimenti dei trattori italiani c’è la reintroduzione dell’esenzione dell’Irpef per i redditi agrari e dominicali, che è stata cancellata nell’ultima legge di bilancio. Inoltre, si teme che possano essere tagliate le agevolazioni per il gasolio agricolo, che sono oggetto di protesta anche in Francia.

Le proteste degli agricoltori italiani sono un segnale di insoddisfazione e di richiesta di maggiore attenzione alle loro esigenze. È importante che le istituzioni e le organizzazioni agricole ascoltino queste voci e lavorino per trovare soluzioni che possano garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura italiana.