Proteste violente e manganellate a Cpr Milano: video su Facebook

Proteste violente e manganella Proteste violente e manganella
Proteste violente e manganellate a Cpr Milano: video su Facebook - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione

Protesta nel Centro di permanenza per i rimpatri di Milano

Due migranti ospiti del Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di via Corelli a Milano hanno organizzato una protesta insolita per denunciare le condizioni all’interno della struttura. La scena è stata ripresa in un video pubblicato dalla pagina Facebook della rete “Mai più lager – No ai Cpr”. I due migranti si sono sdraiati per terra, sotto la pioggia, indossando solo gli slip, per attirare l’attenzione sulle loro condizioni di vita.

Manganellate e feriti durante la protesta

Nel video pubblicato dalla rete “Mai più lager – No ai Cpr” è possibile vedere anche un altro episodio di violenza. Gli agenti della guardia di finanza, indossando la tenuta antisommossa, hanno colpito con manganellate due ospiti del centro. Secondo la rete No Cpr, uno dei migranti ha riportato una gamba visibilmente rotta, mentre l’altro, più giovane, sembrava quasi svenuto.

Condizioni igieniche e assistenza medica precarie

La protesta dei migranti è stata motivata dalle condizioni all’interno del Centro di permanenza per i rimpatri. Secondo la rete No Cpr, molti ospiti presentano macchie pruriginose su tutto il corpo, ma non ricevono cure adeguate nemmeno quando riescono ad accedere all’infermeria. Inoltre, il cibo servito sarebbe in porzioni insufficienti e immangiabile, mentre i bagni sarebbero in uno stato di degrado e igiene indegna.

La protesta dei migranti nel Centro di permanenza per i rimpatri di Milano evidenzia la precarietà delle condizioni di vita e l’assenza di assistenza medica adeguata. Le immagini dei migranti sdraiati per terra sotto la pioggia e delle manganellate inflitte dagli agenti della guardia di finanza suscitano indignazione e sollevano interrogativi sulla gestione dei Cpr. È necessario garantire il rispetto dei diritti umani e migliorare le condizioni di vita all’interno di queste strutture.

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