Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2024 by Redazione
La Russia di Vladimir Putin rivuole l’Alaska?
Il presidente russo ha firmato un decreto che destina fondi per la ricerca, la registrazione e la protezione delle proprietà di Mosca all’estero, inclusi i territori ceduti dall’impero russo e dall’Unione Sovietica. Secondo il magazine statunitense Newsweek, il decreto è stato firmato il 17 gennaio, ma i dettagli non sono ancora chiari. L’Institute for the Study of War (Isw) sottolinea che “i parametri precisi di ciò che costituisca proprietà russa attuale o storica non sono chiari”.
Il decreto sembra piacere agli ultranazionalisti russi, in particolare ai blogger pro-guerra. Secondo un canale Telegram con oltre 530mila iscritti, si suggerisce di cominciare con l’Alaska. Ma non è solo l’Alaska ad essere menzionata, ma anche la Bessarabia, il Granducato di Finlandia, l’Armenia, l’Azerbaigian, gran parte dei paesi baltici e una quota significativa della Polonia.
L’argomento dell’Alaska è stato precedentemente evitato da Putin, ma la firma del decreto ha suscitato reazioni da parte degli ambienti ultranazionalisti russi. Secondo l’Isw, le rivendicazioni territoriali non hanno alcun fondamento. Tuttavia, la presenza radicata di un orientamento revanchista tra gli ultranazionalisti russi è un fattore rilevante da considerare, soprattutto in un paese in guerra. L’idea di una riconquista, anche solo simbolica, potrebbe facilitare una nuova mobilitazione dopo le elezioni presidenziali che riconfermeranno Putin al potere.