Ricorso al Tribunale del Riesame da parte dell’ex dirigente della Fondazione Milano Cortina 2026, Massimiliano Zuco, dopo le perquisizioni della Gdf

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Ricorso al Tribunale del Riesame da parte dell'ex dirigente della Fondazione Milano Cortina 2026, Massimiliano Zuco, dopo le perquisizioni della Gdf - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 11 Giugno 2024 by Francesca Monti

Contesto: ‘ex dirigente della Fondazione Milano Cortina 2026, Massimiliano Zuco, indagato per presunte irregolarità nella gestione dell’evento delle Olimpiadi e Paralimpiadi, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame contro i sequestri di atti e dispositivi effettuati dalla Guardia di Finanza durante le perquisizioni del 21 maggio scorso.

Il ricorso di Massimiliano Zuco

Massimiliano Zuco, insieme all’ex amministratore delegato Vincenzo Novari e all’imprenditore Luca Tomassini, è finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura per presunte irregolarità nella gestione dell’evento delle Olimpiadi e Paralimpiadi. A seguito delle perquisizioni effettuate dalla Guardia di Finanza il 21 maggio scorso, Zuco ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame contro i sequestri di atti e dispositivi.

Il blitz degli investigatori, coordinato dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, ha portato alla luce una serie di presunte irregolarità nella gestione della Fondazione Milano Cortina 2026. Tuttavia, Massimiliano Zuco è l’unico indagato ad aver presentato ricorso al Riesame entro i termini previsti.

Le indagini si concentrano sull’appalto per i servizi digitali che venne affidato alle società di Tomassini, ma anche su altri affidamenti e contratti, nonché sul capitolo delle assunzioni di persone legate al mondo della politica. In particolare, le prime ricostruzioni investigative hanno indotto a ipotizzare che l’ente Comitato organizzatore dei giochi olimpici, sebbene si qualifichi come “ente non avente scopo di lucro e operante in regime di diritto privato”, abbia in realtà una natura sostanzialmente pubblicistica, perseguendo uno scopo di interesse generale, con membri, risorse e garanzie dello Stato e di enti locali.

La posizione del Consiglio dei Ministri

Mentre la Procura è al lavoro sull’analisi degli atti acquisiti dalla Fondazione Milano Cortina 2026, gli inquirenti stanno valutando anche la nota del Consiglio dei Ministri, che ha ribadito che le attività svolte dalla Fondazione non sono disciplinate da norme di diritto pubblico e che la Fondazione non è un organismo di diritto pubblico, ma opera sul mercato in condizioni di concorrenza e secondo criteri imprenditoriali.

Tuttavia, la tesi degli inquirenti rimane ferma: la Fondazione Milano Cortina 2026 avrebbe una natura sostanzialmente pubblicistica, nonostante si qualifichi come ente non avente scopo di lucro e operante in regime di diritto privato. Il primo vaglio sulla questione potrebbe spettare proprio ai giudici del Riesame, che dovranno valutare il ricorso presentato da Massimiliano Zuco.

Nel frattempo, la Procura continua a lavorare sull’analisi degli atti acquisiti dalla Fondazione Milano Cortina 2026, parte offesa nel procedimento. Le indagini non riguardano soltanto l’appalto per i servizi digitali che venne affidato alle società di Tomassini, ma si concentrano anche su altri affidamenti e contratti, oltre che sul capitolo delle assunzioni di persone legate al mondo della politica. In questo contesto, il ricorso presentato da Massimiliano Zuco assume un’importanza particolare, in quanto potrebbe rappresentare un primo passo verso la definizione della natura giuridica della Fondazione Milano Cortina 2026 e della legittimità delle sue attività.