Sovraffollamento negli IPM: un’emergenza in crescita

Sovraffollamento Negli Ipm Un Sovraffollamento Negli Ipm Un
Sovraffollamento negli IPM: un'emergenza in crescita - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 15 Maggio 2024 by Luisa Pizzardi

La situazione attuale e le conseguenze del sovraffollamento

La situazione attuale vede 7 IPM su 17 con un numero di presenze superiore ai posti disponibili. Le città interessate sono Bologna, Firenze, Milano, Potenza, Pontremoli, Torino e Treviso. Questo sovraffollamento è in linea con le aspettative più negative e rappresenta un’emergenza in crescita che richiede un’attenzione immediata.

Le conseguenze del sovraffollamento sono diverse e tutte preoccupanti. In primo luogo, crea un ambiente stressante e ostile per i giovani detenuti, compromettendo il loro benessere mentale e fisico. In secondo luogo, rende più difficile per il personale penitenziario mantenere l’ordine e la sicurezza all’interno dell’istituto. Infine, limita la capacità dei programmi educativi e riabilitativi di raggiungere e aiutare efficacemente i giovani detenuti.

Un cambio di paradigma nella giustizia minorile italiana: cause e conseguenze

‘impatto del decreto Caivano e la strada verso il futuro

Susanna Marietti, coordinatrice nazionale e responsabile dell’Osservatorio sui minori di Antigone, sottolinea che i numeri attuali sono i più alti mai registrati dal 1998, e sarebbero potuti essere ancora più alti senza la disposizione che permette ai direttori di inviare i giovani adulti nelle carceri per adulti.

Marietti attribuisce questa situazione all’approvazione del decreto Caivano e a un cambio di paradigma nella giustizia minorile, con un approccio maggiormente punitivo. Il modello della giustizia minorile in Italia, fin dal 1988, aveva sempre messo al centro il recupero dei ragazzi, garantendo tassi di detenzione sempre molto bassi. Tuttavia, come denunciato da Antigone durante le audizioni parlamentari sul decreto Caivano e nel loro Settimo rapporto sulla giustizia minorile, si è intrapresa una strada che cancella 35 anni di lavoro, con la prospettiva drammatica e attuale di perdere ragazzi e ragazze per strada.

La strada verso il futuro richiede un’inversione di rotta, un ritorno al focus sul recupero e sull’educazione, e un’attenzione particolare alla prevenzione del crimine giovanile. Solo così si potrà affrontare efficacemente l’emergenza del sovraffollamento negli IPM e garantire un futuro migliore per i giovani coinvolti nel sistema giudiziario minorile.