Studenti universitari milanesi in protesta a sostegno della Palestina: tende e iniziative per il 76esimo anniversario della Naqba

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Studenti universitari milanesi in protesta a sostegno della Palestina: tende e iniziative per il 76esimo anniversario della Naqba - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 15 Maggio 2024 by Giordana Bellante

Da diversi giorni, gli studenti di alcune tra le più importanti università di Milano hanno allestito delle tende all’interno dei loro atenei per manifestare la loro solidarietà al popolo palestinese. Questa forma di protesta pacifica ma incisiva ha coinvolto centinaia di ragazzi e ragazze, determinati a non restare in silenzio di fronte a una situazione che, secondo loro, costituisce un vero e proprio genocidio.

1. La protesta degli studenti negli atenei milanesi

1.1 La Statale di Milano: il gruppo più numeroso

Tra le università milanesi coinvolte nella protesta, spicca per numeri la Statale di Milano. Qui, infatti, sono state piantate quasi cento tende, testimoniando l’ampia partecipazione e l’impegno degli studenti. Inizialmente, le tende erano state collocate nel cortile principale dell’università, ma, in un gesto simbolico di protesta, sono state successivamente spostate nel corridoio antistante l’aula magna.

Questo spostamento è stato deciso in seguito alla decisione del Senato Accademico di non condannare con la necessaria fermezza il genocidio che, secondo gli studenti, sta colpendo duramente il popolo palestinese e i loro cari. A coordinare il presidio di tende alla Statale sono i Giovani Palestinesi di Milano, che hanno assunto un ruolo di guida e di raccordo tra le varie iniziative in corso.

1.2 Le altre università milanesi in protesta

Oltre alla Statale, anche altri importanti atenei milanesi hanno aderito alla protesta, piantando tende e organizzando iniziative di sensibilizzazione. Tra questi, il Politecnico di Milano, l’Università Bicocca e l’Accademia di Brera. In questi luoghi, simbolo della cultura e della formazione, gli studenti hanno voluto esprimere la loro ferma condanna delle violenze e delle ingiustizie che, a loro avviso, sono perpetrate nei confronti del popolo palestinese.

Le iniziative messe in campo sono varie e coinvolgono trasversalmente gli studenti, a prescindere dalla loro facoltà di appartenenza. Si tratta di un’espressione di solidarietà che va al di là delle differenze accademiche e che mira a far sentire la propria voce in un contesto internazionale complesso e controverso.

2. Le iniziative previste per il 76esimo anniversario della Naqba

2.1 Cos’è la Naqba e perché viene ricordata

La Naqba, che in lingua araba significa “catastrofe”, è un evento storico di particolare rilevanza per il popolo palestinese. Si riferisce all’esodo di centinaia di migliaia di palestinesi iniziato il 15 maggio del 1948, in seguito alla fondazione dello stato di Israele. Questa data, che per gli israeliani rappresenta un momento di gioia e di celebrazione, per i palestinesi ha un significato diametralmente opposto, evocando dolore, sofferenza e perdita.

Ogni anno, in occasione del 15 maggio, i palestinesi e i loro sostenitori in tutto il mondo ricordano la Naqba, organizzando iniziative volte a tenere viva la memoria di quegli eventi e a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze che essi hanno avuto e continuano ad avere sulla vita del popolo palestinese.

2.2 Le iniziative previste nelle università milanesi

Anche quest’anno, in occasione del 76esimo anniversario della Naqba, gli studenti universitari milanesi in protesta hanno organizzato una serie di iniziative per commemorare l’evento e ribadire il loro sostegno al popolo palestinese. Tra queste, momenti di confronto e di dibattito, proiezioni di documentari e film, letture di poesie e di testimonianze, esposizioni di opere d’arte e di fotografie.

‘obiettivo è quello di creare un’occasione di riflessione e di approfondimento su un tema che, nonostante i suoi risvolti drammatici, spesso fatica a trovare spazio e visibilità nel dibattito pubblico. Gli studenti, con la loro protesta e le loro iniziative, vogliono contribuire a cambiare questa situazione, mettendo al centro l’attenzione sulla questione palestinese e sulle sue implicazioni umanitarie, politiche e sociali.