Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
Antonio Tajani: “La parola genocidio è sbagliata”
Il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato la polemica riguardante l’intervento di Ghali a Sanremo, dichiarando che non crede che ci sia un genocidio in corso nella Striscia di Gaza. Secondo Tajani, la parola genocidio è sbagliata anche dal punto di vista giuridico rispetto alle azioni di Israele. Durante un’intervista a Rai Radio1 nel programma “Ping Pong” condotto da Annalisa Chirico, Tajani ha sottolineato che l’equilibrio è stato ripristinato con l’intervento dell’amministratore delegato della Rai, Sergio, letto da Mara Venier. Tuttavia, Tajani ha criticato Israele per la sua reazione dopo l’attacco del 7 ottobre, affermando che sta causando troppe vittime civili. Ha inoltre sottolineato che la popolazione palestinese non è Hamas e ha sempre invitato Israele a evitare rappresaglie che colpiscano pesantemente la popolazione civile.
La reazione di Israele al caso Albanese
Tajani ha espresso la sua totale disapprovazione per le parole di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per le violazioni dei diritti umani commesse nei Territori palestinesi occupati. Secondo Tajani, l’attacco di Hamas non è stato un attacco militare, ma una caccia all’ebreo, con risvolti incomprensibili e disumani, tra cui la profanazione di cadaveri. Tajani ha dichiarato di comprendere la reazione di Israele nel vietare l’ingresso nel Paese a Albanese. Ha sottolineato che Hamas è un’organizzazione criminale che ha colpito civili israeliani a sangue freddo, non una caserma dell’esercito. Tajani ha ribadito che fin dall’inizio ha chiesto a Israele di reagire in modo proporzionato.
La necessità di puntare alla verità per raggiungere la pace
Tajani ha sottolineato l’importanza di essere prudenti durante un conflitto e di puntare sempre alla verità se si vuole raggiungere la pace. Ha definito Hamas un’organizzazione criminale che ha compiuto una caccia all’ebreo anziché un attacco militare. Tajani ha ribadito che fin dall’inizio ha chiesto a Israele di reagire in modo proporzionato. Ha concluso affermando che la pace può essere raggiunta solo se si punta alla verità.