Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2024 by Francesca Monti
Le acque del Lago di Garda si tingono di tristezza con la scoperta dei corpi di Hanna Shabratska e Oleksiy, madre e figlio originari dell’Ucraina ma residenti a Rovereto, in Trentino. I due erano dispersi da ieri, scatenando apprensione e preoccupazione nella comunità locale.
Allarme e Ricerche
È stato il compagno di Hanna a lanciare l’allarme ieri sera, manifestando crescente inquietudine per la mancata riapparizione della donna e del figlio dopo una giornata trascorsa sulle rive del lago. La zona circostante si è immediatamente mossa per cercare di ritrovare madre e figlio, dati per dispersi durante un bagno.
Operazione di Recupero
I sommozzatori hanno compiuto un lavoro incessante, riuscendo a individuare il corpo di Hanna in una zona sottomarina profonda tra i 15 e i 18 metri. L’intervento sul campo è stato massiccio e coordinato, coinvolgendo i carabinieri di Riva del Garda, i vigili del fuoco, la Guardia costiera, la polizia e i sub del Corpo permanente dei vigili del fuoco di Trento.
Scorci Teneri e Conclusione Amara
Il luogo delle ricerche, compreso tra Punta di Lido e la spiaggia dei Sabbioni, ha restituito anche alcuni degli effetti personali dei due sfortunati protagonisti di questa tragedia che ha scosso la comunità locale. Il dolore e la disperazione si mescolano nell’aria, mentre il mistero che avvolge le circostanze di questa perdita inspiegabile rimane in sospeso.
La vicenda di Hanna e Oleksiy è un triste monito sull’importanza della prudenza nelle attività acquatiche e sull’imprevedibilità della vita stessa. Ogni onda del lago sembra sussurrare un’ultima salvezza non arrivata in tempo, mentre la comunità si stringe nel ricordo di due vite interrotte bruscamente.